PROVINCIA/ Martedì 4 aprile la chiusura dei plessi scolastici in gestione all’Ente di Corso Trieste. Avvertite tutte le autorità competenti.
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Il presidente facente funzione della Provincia di Caserta spiega a chiari lettere:“Non posso assumermi il rischio che qualche solaio rovini addosso agli studenti. Mi autodenuncio piuttosto che mettere a repentaglio la vita dei giovani…
Il 4 aprile, martedì, la Provincia di Caserta ha aderito alle iniziative poste in essere dall’Upi, Unione Province Italiane, chiudendo le scuole in gestione dell’Ente e, nel frattempo, presenterà un esposto cautelativo alle procure di Santa Maria Capua Vetere, Napoli nord e Cassino, oltre che alla prefettura e alla procura regionale della Campania della corte dei Conti. A giungere all’estrema ratio è stato l’intero Consiglio Provinciale, nel corso della conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente facente funzioni, Silvio Lavornia, che ha riferito ai consiglieri provinciali sia il resoconto dell’incontro con il viceministro Luigi Casero, che ha assicurato il provvedimento “salva Province” entro fine mese ma anche delle iniziative messe in piedi dalle altre Province italiane, stigmatizzando il prelievo forzoso iniziato con la legge finanziaria del 2015 che ha messo in condizioni le Province di non poter far fronte ai servizi da loro erogati. Lavornia ha spiegato sia a Roma che in sede Upi la situazione di Caserta che fino a fine mese assicurerà i servizi senza bilancio e senza nemmeno il bilancio provvisorio essendo anche in dissesto finanziario e con una “invenzione giuridica”: un decreto presidenziale che contiene una gestione finanziaria provvisoria che in un certo senso dovrebbe sopperire alla mancanza di un bilancio, ma la copertura finanziaria terminerà a fine mese e Lavornia ha già annunciato che il 4 aprile, data in cui si esaurirà il decreto presidenziale sopra indicato, sarà costretto a chiudere gli istituti scolastici superiori; a non poter garantire la manutenzione delle strade e a non poter pagare gli stipendi ai dipendenti della Provincia. Il prelievo forzoso per Caserta è stato di 32 milioni nel 2015 e di dieci nel 2016, in conseguenza della dichiarazione di dissesto, mentre il contributo per il 2017 è pari a 42 milioni. La richiesta di Lavornia, assistito dal dirigente dell’area finanziaria Giuseppe Vetrone è di azzerare il contributo previsto per il 2017, altrimenti la Provincia non sarà in grado di predisporre un bilancio stabilmente riequilibrato e da solo il “salva Province” non basterebbe per Caserta. “L’esposto cautelativo – ha affermato Lavornia – è una delle iniziative promosse su scala nazionale dall’Upi per consentire a tutte le Province di portare all’attenzione delle rispettive procure, prefetture e sezioni regionali della corte dei Conti, non solo la drammatica situazione finanziaria, come nel nostro caso, ma anche e soprattutto la impossibilità ormai cronica per il nostro Ente di garantire i servizi minimi, a partire dai prossimi giorni, in termini di Edilizia scolastica, Viabilità, Sicurezza e tutela ambientale dei nostri territori. Le autorità -ha concluso Lavornia -da noi investite della emergenza istituzionale in cui ci troviamo, speriamo possano intervenire per portare alla ribalta nazionale il caso e sottoporre all’esame del governo centrale la necessità di intervenire a favore della Provincia di Caserta, altrimenti sono costretto ad adottare decisioni estreme, chiudendo i plessi scolastici al fine di preservare l’incolumità degli studenti stessi. Non possiamo permettere che un giovane che si reca a scuola corre il rischio che gli caschi in testa il solaio della scuola”.
(Francessco Papa – Lo Strillone – News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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