Caiazzo, ‘molla la spugna’ il sindaco? Intanto arrivano luminarie e Babbo Natale, anche nelle scuole
Nel mentre in città si susseguono, neanche tanto velatamente, le voci di imminenti dimissioni dl primo cittadino,
deluso dal comportamento di alcuni collaboratori sui quali aveva puntato tantissimo, la città si appresta ad imbellettarsi per le ormai imminenti festività natalizie.
Nonostante la crisi che attanaglia un po’ tutte le famiglie, infatti, l’esecutivo capeggiato dal sindaco Tommaso Sgueglia ha deliberato una spesa di circa 5500 euro in gran parte destinata all’allestimento di addobbi natalizi per le vie cittadine, detratti circa 750 euro destinati al pagamento del tour che durante le feste un Babbo Natale farà non solo per le vie cittadine, ma anche nelle scuole comunali, mentre 250 euro circa verrà a costare la pubblicità della manifestazione.
Doveroso però riconoscere che, contrariamente agli anni passati, stavolta la giunta comunale si è mossa per tempo, sempre che non si areni nei meandri burocratici la procedura conseguenziale, non tutti hanno condiviso l’iniziativa, in particolare gli indigenti avrebbero preferito un contributo economico da destinare a un lauto pranzo natalizio o comunque a sostenere le famiglie in difficoltà per le quali le luminarie e uno che gira vestito da babbo natale rappresentano un oltraggio alla indigenza.
Gli stessi concerti di musica classica nelle chiese, annualmente promossi dalla civica amministrazione dall’autunno al Natale, indubbiamente interessanti, certo non sono per tutti e pertanto anche per essi non mancano le critiche.
Va però rimarcato che un pubblico ente è vincolato alla destinazione di fondi ottenuti ad hoc, che non può utilizzare diversamente, ed in particolare bisogna considerare che il 50% della spesa è stato assicurato dalla Camera di Commercio di Caserta che da diversi anni assegna ai Comuni richiedenti una somma, anche molto superiore, destinata alla bisogna, tant’è che anche in Comuni limitrofi la spesa per gli addobbi natalizi sarebbe nettamente superiore il che significa maggiore spesa da parte dell’ente locale ma anche un contributo più cospicuo da parte dell’ente camerale casertano del terziario e dell’artigiano.
Anche i residenti nel centro storico ovviamente si sarebbero aspettati l’allestimento di qualche iniziativa che, pur senza ricorrere a nomi “altisonanti”, avrebbe potuto richiamare numerosi turisti, anche con degli artisti di strada, considerato che di questi tempi gelidi, in particolare la sera, non è ipotizzabile uno spettacolo in piazza mentre in un locale chiuso e riscaldato, come il teatrino del palazzo Mazziotti, ci sarebbe il confort ma certo non ne gioverebbero i commercianti del centro che da tempo invocano tangibili iniziative in favore della loro categoria, particolarmente danneggiata in seguito al rifacimento della pavimentazione che ha quasi paralizzato ogni attività per circa un anno.
Ma tant’è e comunque le critiche dimostrano la veridicità dell’adagio secondo il quale, qualunque cosa si faccia, non mancano mai, spesso infondate.
Anche per questo motivo, probabilmente, il sindaco avrebbe confidato la volontà di dimettersi a qualche suo stretto alleato che si sarebbe lasciato sfuggire le confidenze all’indomani delle dimissioni da presidente del Consiglio di Raffaella Sibillo, la quale non ha (ancora?) inteso fare chiarezza sulle motivazioni e sulla sua attuale posizione cioè se intende conservare l’altra carica e in tal caso cosa potrebbe motivare tale “anomala” decisione.
É anche trapelato che durante le ormai imminenti festività il sindaco intenderebbe proporre anche la tradizionale tombolata natalizia ma per poter attuare qualunque ulteriore iniziativa ci sarebbe bisogno del sostegno corale e soprattutto incondizionato dell’intera, residua squadra di governo locale, considerato l’abbandono dell’ex assessore e presidente del Consiglio, Giovanni Mastroianni, e la “melina” che altri starebbero attuando, certo legittima, ma ingiustificabile dopo aver criticato il precedente esecutivo, ed averne assunto le funzioni, porio perché avrebbe teso a paralizzare l’attività della civica amministrazione.
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