Caiazzo. ‘Grillini’ in prima linea per il ‘NO’ al referendum con relatori dotti ma fin troppo eloquenti
Ha riscosso consensi ed apprezzamenti il pubblico incontro sul referendum costituzionale
promosso su iniziativa del locale “Meet Up 5 Stelle” per illustrare le ragioni per cui, non solo a loro avviso, è d’obbligo votare “no” ovvero i rischi che si correrebbero qualora finisse diversamente.
Va subito precisato che inizialmente l’iniziativa tendeva a un pubblico confronto fra autorevoli sostenitori del “no” e antagonisti, del pari insigni, palesemente schierati per il “si” che però, a quanto riferito, avrebbero declinato l’invito “costringendo” quindi gli organizzatori a una diversa impostazione.
Nel corso dell’incontro tenuto nella mattinata di domenica 27 novembre, quindi, hanno avuto più spazio i relatori che sostengono il no, rivelatisi però ugualmente logorroici, tanto che, dopo alcune ore e vani appelli alla sintesi di qualche autorevole spettatore, gradualmente l’uditorio, peraltro intontito da un’amplificazione intonante, anche perché la ex chiesa in cui si svolgeva è spoglia di arredi, ha alzato i tacchi, “insalutato ospite”.
Vanificata quindi anche l’aspettativa del dibattito ovvero delle domande formulate dai presenti, che solitamente rappresentano il “sale” nella minestra di siffatte iniziative, anche perché i relatori si sono lasciati trascinare in lunghi quanto fuorvianti battibecchi imperniati in particolare sulla sanità e sui trasporti regionali, tanto da apprendersi che la ex ferrovia Alifana, come la Circumvesuviana, sono attualmente gestite da un’azienda indiana, dopo il tracollo dell’EAV, ente risultato invece utilissimo, a quant’è dato sapere, per ingozzare determinati manager di nomina politica o sindacale…
Tematica senza dubbio interessante, ma decisamente fuorviante, tanto da trascinare fuori dal tema gli stessi relatori, inducendo la gente ad andarsene, anche perché s’era fatta ormai l’ora di pranzo.
Ciò nonostante è risultato interessante, quanto “illuminante” per gli indecisi l’incontro, del quale pertanto proponiamo un ampio stralcio fino all’intervento della senatrice Vilma Moronese escludendo cioè gli interventi, repetita juvant, interessanti quanto fuorvianti perché, appunto, nulla “ci azzeccano” con il referendum costituzionale sul quale avrebbe dovuto essere imperniata la bella iniziativa.
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