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Matese. Rifiuti, appalti pilotati e arresti eccellenti: terremoto politico forse più dirompente di quello tellurico

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di+costanzo-15x10-angelo-12rifiuti-business-chi-1-466x314É destinata a scatenare una serie di conseguenze dirompenti soprattutto nell’ambito comunale di Alvignano e Piedimonte, oltre che in Provincia,l’operazione congiunta di Carabinieri e Finanzieri che, su disposizione della procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, ha portato all’arresto o ad altre misure coercitive della libertà per venti “nomi” eccellenti, fra i quali spicca proprio il nome del presidente provinciale Angelo Di Costanzo, anche se quale sindaco di Alvignano, coinvolto insieme al suo collega di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello e l’ex primo cittadino di Casagiove, Elpidio Russo, nonché ad altri funzionari comunali, imprenditori e perfino un comandante della Polizia locale, in uno terremoto giudiziario che potrebbe determinare l’implosione delle civiche amministrazioni interessate e in particolare le due del comprensorio matesino che appaiono maggiormente coinvolte nel vortice che avrebbe quale fulcro la società alifana “Termotetti”, secondo le risultanze investigative indotta a concedere favori, cioè mazzette, beni lussuosi o assunzioni per aggiudicarsi i lucrosi appalti in modo, appunto, “taroccato”.

Cosa succederà ora nei Comuni e soprattutto alla Provincia “decapitata?

Per quanto riguarda Piedimonte è trapelato che, nelle more della prossima tornata elettorale, presumibilmente fino a maggio 2017, le sorti del Comune dovrebbe essere rette dal vicario Marcellino iannotta, come per Alvignano lo stesso ruolo competerà, come per legge, fino alla tornata elettorale, al vice sindaco Maria Del Santo. mentre Di Costanzo può ritenersi tagliato fuori dal proscenio politico anche provinciale in considerazione delle vicende giudiziarie che probabilmente, anche nella migliore delle ipotesi, sarà costretto ad affrontare, sicché, anche in difetto di un vicario con pieni poteri, è lecito attendersi a breve la designazione di un commissario prefettisio, sempre fino alla tornata elettorale prevedibile per la prossima primavera.

Va però evidenziato, nello specifico per Piedimonte Matese, che non solo il sindaco è coinvolto nelle indagini relative allo “scandalo Termotetti”, nel quale, infatti, risultano indagati a piede libero: Massimo Natalizio, 58 anni di Piedimonte Matese, Francesco Greco, 50 anni di Napoli, Antonio Menditto, 49 anni di Pietramelara; Raffaele Macchione, 65 anni di Parete; Fernando Catarcio, 62 anni di Piedimonte; Attilio Costarella, 60 anni di Piedimonte, Antonio Ferrante, 50 anni di Piedimonte; Marcellino Iannotta, 63 anni di Piedimonte; Costantino Leuci, 55 anni di Piedimonte; Giuseppe Ianniello, 42 anni di Casagiove; Francesco Mingione, 61 anni di Casagiove; Davide Rotunno, 35 anni di Casagiove; Marianna Falace, 35 anni di Casagiove; Antonio Terraccia, 47 anni di Casagiove, sicché anche la succitata ‘evenienza della surroga ai vertici del vicario iannotta appare al momento “sub judic2”.

In tutti i casi potrà cercare di scagionarsi giovedì, in sede di interrogatorio di garanzia, il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, difeso dall’avvocato Ercole Di Baia, arrestato all’alba di martedì 13 settembre e quindi detenuto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’inchiesta inerente il malaffare politico ipotizzato dagli inquirenti in particolare con l’impresa matesina “Termotetti”.L’operazione della Guardia di Finanza, che ha portato a 20 persone raggiunte da misure di custodia cautelare in Carcere o ai domiciliari (elenco in questo articolo) è scaturita dopo lunghe indagini a mezzo anche di intercettazioni telefoniche e ambientali, studio di materiale cartaceo, e perquisizioni.

Il tutto ha permesso di scoprire una rete che ha favorito l’attività della società “Termotetti” e di altre società riconducibili al gruppo, dal periodo che va dal 2013 al 2015. Il dominus è l’imprenditore di San Potito Sannitico Luigi Imperadore.

Nella fattispecie è stato dimostrato che attraverso un’ingerenza nelle gare d’appalto il gruppo di cui sopra è riuscito ad avere dei veri e propri vantaggi per l’affidamento del servizio d’igiene urbana, nonché, altre commesse pubbliche relative al delicato settore del ciclo integrato dei rifiuti, nei comuni: Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove.

Particolarmente concitato il blitz dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria e dei Carabinieri a casa del primo cittadino di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, che certo non si aspettava di essere svegliato da Carabinieri e Guardia di Finanza alle 6,30 del mattino e pertanto, ignaro del provvedimento che i militari stavano per notificargli, inizialmente si sarebbe rifiutato di seguirli presso la Caserma di Caserta nel rispetto dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, tanto che il responsabile dell’esecuzione sarebbe stato costretto a stringere le manette ai suoi polsi, a quanto riferito da alcuni increduli passanti diretti al lavoro, per ironia della sorte, a quanto tapelato, proprio nel comparto dei rifiuti.

Sono stati due imprenditori danneggiati dal “sisdtema”, a quanto trapelato, a squarciare il velo sull’ “affaire” monnezza in provincia di Caserta e, in particolar modo, nell’Alto Casertano, dove il deus ex machina Luigi Imperadore, titolare con la moglie Antonella Tedesco della ditta “Termotetti” secondo le accuse e le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, dettava legge nel comparto dei rifiuti.

Antonio Scialdone  ex direttore generale del Consorzio Unico dei Rifiuti, e Alberto Di Nardi, titolare della ditta DHL, avrebbero hanno svelato minuziosamente agli inquirenti come si confezionavano le gare di appalto e, ancor più, nel caso della Impresud e della Gesia, come queste riuscivano a “gonfiare” il peso dei camion dei rifiuti aggiungendovi acqua.

La Procuratrice capo della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha risposto ad una domanda precisa su quali altri Comuni erano coinvolti e perchè, quelli di San Potito Sannitico e Gioia Sannitica non fossero stati neanche “sfiorati” dalle indagini ha candidamente replicato: “E’ semplice, perchè le indagini sono appena iniziate e non sono affatto terminate” E dagli ambienti giudiziari trapela una notizia che non lascia ben sperare chi oggi è stato “graziato”. Ovvero che il “repulisti” proseguirà nei prossimi giorni.

Di seguito i nomi delle venti persone finora coinvolte, come si evincono dal comunicato ufficiale congiunto, scaricabile semplicemente cliccando su una delle foto:

Misura della custodia cautelare in carcere: IMPERADORE Luigi, RAUCCI Francesco, IAVAZZI Francesco, SORBO Luciano, CAPPELLO Vincenzo, TERRERI Pietro, DI COSTANZO Angelo, RAUSO Gaetano, MANCA Antonio, CAPPELLA Pietro Andrea, GIANNETTI Simone Luigi, PALERMITI Ernesto, FRANCO Vincenzo Mario.

Misura cautelare degli arresti domiciliari: TEDESCO Antonella, SIMONETTI Giuseppe, RUSSO Eplidio, IMPERATORE Giuseppe, MENDITTO Fabio, D’ONOFRIO Gennaro, MARRA Domenico.

(Comunicato Stampa elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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