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Caiazzo. Palo telefonico rischia di rovinare sui passanti: possibile che nessuno se ne freghi?

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santianni-palo-3-300x200santianni-palo-1-300x200Riceviamo e pubblichiamo: Dopo aver tentato in tutti i modi di far intervenire qualcuno dell’amministrazione comunale,

senza ottenere alcun risultato, stufo delle chiacchiere, ho deciso di segnalare alla vostra redazione un problema all’apparenza di poco conto, ma che potrebbe causare una tragedia se continuasse il disinteresse dello stesso sindaco che, come ben sa, è anche autorità locale di pubblica sicurezza.

Premesso che, volendo pure tralasciare a parte le erbacce che rendono pericoloso il transito e rovinano anche la strada, il problema più serio non riguarda direttamente il Comune di Caiazzo, ma la società telefonica, per un palo da tempo penzolante sulla pubblica strada, in località Monte Milo di San Giovanni e Paolo, frazione di Caiazzo.

Dopo averlo segnalato diverse volte agli operatori del 187, spesso stranieri, senza alcun risultato oltre quello di perdere tempo e pazienza per la sequela dei numeri da comporre prima di oter parlare con qualcuno,, da cittadino ligio e rispettoso delle leggi, avevo pensato che il problema si potesse risolvere facilmente e presto, semplicemente segnalando la situazione ai vigili urbani.

Ingenuo (perché fuori dall’Italia e forse anche al Nord così funziona), preso atto che qui buon vivere forse non sanno neanche che cosa significhi, o forse lo intendono esclusivamente per loro, ho poi pensato che era il caso di avvertire qualche amministratore comunale e così ho fatto, partendo dalla delegata locale, passando per vari assessori, per finire, con tanta fiducia, al Sindaco.

A questo punto non posso fare a meno di riferire un episodio non so se definire ridicolo o come, direi tragicomico, perché poco dopo aver riferito il problema a un amministratore incontrato in piazza, poco dopo sono stato avvicinato da uno che non sapevo fosse pure assessore, il quale, avendo origliato che mi lamentavo con l’altro, mi ha detto chiaro e tondo che se volevo risolvere il problema dovevo riferire tutto a lui poiché, diceva, la scopa quando è consumata, non può scopare come una nuova.

Preso alla lettera anche il senso della metafora, scusandomi per ignorare fino a quel momento il ruolo del nuovo, presunto “scopatore”, non solo gli riferivo il tutto, ma mi offrivo anche per accompagnarlo sul posto affinché constatasse personalmente la pericolosità del problema qualora (come prima o poi, in difetto di intervento, sembra destinato a succedere) il palo cedesse definitivamente mentre passa un veicolo o peggio dei pedoni, lasciando peraltro tutto il comprensorio senza segnale telefonico e internet.

Lapidaria la risposta: il nostro chiedeva tre o quattro giorni di tempo poiché di mezzo c’era anche il week end, ma poi, disse, avrebbe aspettato una mia telefonata di ringraziamento a conferma che, grazie al suo attivismo, il problema era stato finalmente risolto.

Morale della favola: a distanza di mesi, effettivamente la situazione è cambiata, ma solo in peggio perché, come dimostrano le immagini che vi invio, il palo pende in modo ancor più minaccioso, perché evidentemente, a parte le chiacchiere, nessuno se ne è fregato.

Quanto alla mezza risposta con cui qualcuno ha creduto di aver tacitato il malcontento, mio e di tante persone giustamente preoccupate, intendo sottolineare con fermezza che in tutti i Comuni sprovvisti di Commissariato, in quanto  autorità locale di pubblica sicurezza, ogni qual volta possa essere messa a repentaglio, anche solo ipoteticamente, la pubblica e privata incolumità, ogni Sindaco degno del nome, e della carica che si trova a ricoprire, ha il potere e ritengo anche il dovere di intervenire, prima intimando al diretto responsabile, nel nostro caso la società telefonica, di rimuovere “ad horas” ogni situazione di potenziale pericolo, e poi, in difetto, sostituendosi allo stesso, facendo in modo che il pericolo sia rimosso, per poi addebitare tutta la spesa alla società responsabile ed omissiva.

Preciso infine che se ho scritto quest’ultima dichiarazione è perché ne ho piena contezza, avendo in famiglia qualcuno che evidentemente è competente non meno di chi pure dovrebbe mostrare di esserlo…

Vi prego solo di non fare il mio nome perché so come certi reagiscono anche se in cuor suo ciascuno dei diretti interessati conosce bene me e il problema, invano segnalato anche da altre persone.

(Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

 

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