Caiazzo. Mensa scolastica, che pateracchio: il Comune ‘caccia’ la ditta, ma la avvisa tardi, quindi (Pantalone) paga ugualmente!
Altro che ricorso: avrà fatto l’affare del secolo la ditta esclusa
dalla gestione del servizio di mensa scolastica ma ugualmente pagata dal Comune, cioè dai contribuenti, senza neanche somministrare i pasti, poiché qualcuno avrebbe omesso di comunicarle in tempo utile il blocco del servizio, a quanto sembra evincersi da una determina, di seguito pubblicata per sommi capi:
Con ordinanza numero 69, del 02/12/2015, il sottoscritto ha provveduto a disporre la sospensione del servizio per la durata di trenta giorni, nelle more del responso igienico – sanitario in ordine ad un grave episodio accaduto; in data 03/01/2016 il sottoscritto Responsabile, con propria ordinanza n. 02, non essendo pervenuto alcun responso dall’Istituto Superiore di Sanità, cui nel frattempo era passata la competenza del caso, ha disposto la prosecuzione della sospensione del servizio “ad horas”.
Per tale motivo la Ditta, non essendo stata preavvisata con congruo anticipo del prosieguo della sospensione del servizio, ha presentato apposita fattura, stimando il relativo importo sulla scorta della fornitura del giorno precedente e vista la fattura in parola (n. 87, del 31/12/2015) presentata dalla Ditta Antevorta, relativa alla mancata somministrazione dei pasti agli alunni delle scuole ove è attivato il tempo pieno, nell’importo di 916,06, più I.V.A. 4%, per un totale di € 952,70, ha ritenuto doversi provvedere alla relativa liquidazione, determinando per tutto quanto richiamato in premessa e che qui si intende integralmente riportato di liquidare e pagare alla Ditta Antevorta S.c.s., aggiudicataria del servizio di preparazione e somministrazione dei pasti agli studenti che svolgono il cosiddetto “tempo pieno” la somma di 952,70 euro.
(News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)