Piedimonte Matese. Canile inter comunale: lavori aggiuntivi per poter ospitare più randagi

 Saranno oggetto di risanamento anche le strutture dei ricoveri

per randagi esistenti nella parte retrostante il canile di via Canneto.

Nel corso di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi all’interno del cantiere per l’ampliamento del complesso alla periferia della città, infatti, il responsabile comunale ha chiesto al direttore dei lavori e alla ditta aggiudicataria delle opere di verificare la fattibilità tecnica ed economica di prevedere anche il risanamento della parte strutturale degli spazi adibiti alla custodia degli animali a quattro zampe che si presentano fatiscenti a livello di strutture di sostegno.

Lavori ulteriori per riqualificare il canile intercomunale che vanno ad aggiungersi agli interventi già previsti nella perizia suppletiva varata dall’amministrazione del sindaco Vincenzo Cappello lo scorso anno e tesa ad ampliare la struttura al fine di soddisfare l’esigenza di incrementare sostanzialmente la capacità ricettiva della stessa, attraverso l’adeguamento della parte retrostante del canile, già oggetto in precedenza di piccole opere di sistemazione finalizzate ad assicurare il benessere animale ed attualmente adibita a ricovero temporaneo per cani.

Nell’ottica di aumentare il numero di randagi ricoverabili nel canile piedimontese, sono stati destinati a tanto i fondi pari a 80.000 euro messi a disposizione dell’opera dal comune di Castello del Matese nell’ambito dell’intesa istituzionale raggiunta la scorsa primavera tra i sindaci Cappello e Tonino Montone per la creazione di un canile intercomunale dove poter ricoverare i randagi accalappiati e abbandonati sui rispettivi territori comunali.

L’adeguamento del progetto in corso di esecuzione consentirà ai nuovi recinti di fruire della dotazione strutturale dell’antistante canile, tra cui sala medica, spazi di quarantena, ed altro ancora, senza contare che l’incremento della capienza della struttura permetterà di trasferire con immediatezza tutti i cani attualmente ospitati nelle strutture private, con notevole risparmio per il comune.

Ora si sta vagliando anche l’ipotesi di un risanamento delle strutture dei ricoveri per randagi esistenti nella parte restrostante il canile di via Canneto.

Per realizzare tali interventi aggiuntivi, saranno utilizzate proprio le risorse trasferite dal municipio di Castello del Matese che si andranno ad aggiungere ai 380 mila euro già stanziati dalla Regione Campania, con quota parte a carico del bilancio comunale, in favore del capoluogo matesino.

Le due amministrazioni comunali puntano a realizzare un luogo di accoglienza per gli amici a quattro zampe laddove è già attivo da qualche anno un ricovero temporaneo gestito gratuitamente dai volontari dell’associazione animalista “Rifugio mascherina” con l’assistenza del servizio veterinario dell’Asl.

La struttura sta prendendo gradualmente forma e, una volta completata, rappresenterà di certo un punto di riferimento per la cura dei cani, che accolga i tanti randagi che spesso vagabondano per le strade della città, ma anche quelli che già possiedono un proprietario.

Esteso su un terreno di due ettari, il canile non soltanto riuscirà ad ospitare i cani senza padrone, in spazi gestiti secondo le norme vigenti e nel pieno rispetto per gli animali, ma grazie ad un ambulatorio veterinario potrà dare assistenza anche a quei cani privati che ne abbiano bisogno, e costituirà una delle strutture pubbliche più importanti della città, segno di vicinanza e di rispetto per gli amici animali, che si muove anche nell’ottica del risparmio per le casse comunali, visto che non sarà più necessario farsi carico di spese per usufruire di canili privati.

La struttura conterrà, oltre ai box per ospitare i cani in perfetta osservanza della legge e assicurando il loro benessere, anche un ambulatorio veterinario e spazi per il pensionato di cani privati che abbiano la necessità di essere temporaneamente ospitati.

Non mancheranno gli spazi per la sgambatura dei cani e i pannelli fotovoltaici per rendere la struttura autosufficiente dal punto di vista energetico.

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