Piedimonte Matese. Comune: restano all’opposizione i tre consiglieri dissidenti di minoranza; Ferrucci nuovo capogruppo?

nella giornata di mercoledì.

All’indomani della loro fuoriuscita dal movimento “Progetto Civico per Piedimonte”, Daniele Ferrucci, Luigi Di Lorenzo e Domenico Santopadre non andranno di certo in ordine sparso ma, anzi, sono pronti ad intraprendere un nuovo percorso amministrativo che li vedrà saldamente ancorati ai banchi della minoranza.

L’unica certezza per i tre consiglieri autonomi è proprio la posizione alternativa e di contrasto all’attuale maggioranza di Piedimonte Democratica, dal momento che rimarranno nettamente e chiaramente all’opposizione dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Cappello.

Una linea di condotta coerente con il ruolo di vigilanza e di controllo dell’azione amministrativa svolto negli ultimi tre anni e mezzo, da quando nel maggio 2012 la lista civica nata nell’area di centrodestra piedimontese si candidò e perse il confronto con la formazione di centrosinistra oggi al governo della città.

Sino ad oggi, Ferrucci, Di Lorenzo e Santopadre hanno sempre mantenuto un atteggiamento contrario alle scelte compiute dalla compagine amministrativa di maggioranza, una linea d’azione che tutti e tre continueranno a seguire fino al termine della consiliatura, nonostante la diversità di vedute e lo scostamento dal resto del gruppo di Progetto Civico per Piedimonte.

La scelta di dichiararsi indipendenti è stata compiuta per sancire una rottura netta e alla luce del sole con il passato e con un contesto politico in cui nessuno di loro si riconosce più, ma la stessa fuoriuscita è stata anche il primo passo di un percorso nuovo che vedrà presto i tre consiglieri costituire un nuovo gruppo, semmai in uno dei consigli successivi alla seduta di martedì prossimo, così da rinnovare quell’impegno e quella funzione di minoranza alla quale sono stati demandati dai cittadini piedimontesi alle ultime amministrative, un compito cui nessuno tra Ferrucci, Di Lorenzo e Santopadre intende minimamente sottrarsi sul piano amministrativo, atteso che sotto il profilo politico le scelte saranno compiute solo in un prossimo futuro, in contesti che esuleranno da Piedimonte e anzi ne travalicheranno i meri confini territoriali.