Piedimonte Matese. Segrega il padre per correre dietro a una donna: trattamento sanitario obbligatorio per un 33enne
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Nuovamente nei guai V. C., 33enne di Piedimonte Matese,
per il quale carabinieri, sindaco e sanitari dell’ASL hanno dovuto ricorrere al famigerato Trattamento Sanitario Obbligatorio poiché l’uomo pare stesse minacciando o avesse addirittura segregato in casa suo padre.
A quanto trapelato, l’esagitato si sarebbe invaghito di una donna che vive in zona Lago Patria, in provincia di Napoli, e pur di starle sempre vicino avrebbe svenduto a un soggetto domiciliato a Prata Sannita tutto l’arredo che i genitori avevano acquistato e custodito nel corso degli anni, in particolare oggetti in arento e quadri di valore.
Ovviamente suo padre doveva stare assolutamente in silenzio – come ci racconta la madre disperata che a tal punto ha lasciato Piedimonte Matese, rifugiandosi a Napoli – perchè altrimenti erano schiaffi!
Tanto che durante uno dei trasbordi della merce svenduta ad un essere senza coscienza, il papà aveva fatto notare che un arredo per lui era importante anche sul piano affettivo.
Ma lui lo ha preso a schiaffi nonostante la presenza dell’estraneo”.
Sempre a quanto riferito, la donna avrebbe segnalato a diverse forze di polizia quanto stava accadendo, ma nessuno si sarebbe mosso.
Fino a giungere all’epilogo, dopo che, nei giorni scorsi, il 33enne si sarebbe recato a casa del padre a San Potito Sannitico, per poi “segregarlo”.
Della situazione è stata investita anche la politica locale, finché la settimana scorsa un giornalista interessato dalla madre, ha deciso di telefonare per chiedere aiuto alle varie autorità interessate.
Proprio in seguito a tale attivismo si sarebbero recati a San Potito Sannitico i Carabinieri che avrebbero coinvolto quindi l’Asl nella persona del dottor Ferraiuolo.
L’epilogo si è avuto con il trasferimento del figlio, in maniera alquanto rocambolesca, come è capitato anche in passato, presso una struttura specializzata e, purtroppo, si è reso necessario anche il ricovero del padre in ospedale.
Il 33enne è già balzato alle cronache locali per diversi episodi di violenza e soprattutto minacce continue.
Una volta, sempre per quanto è dato sapere, raccolse in via Monte Muto, dove attualmente vive, diverse bombole di gas minacciando di farle esplodere, terrorizzando l’intero condominio, già esausto per il suo fare.
Anche allora intervennero i Carabinieri che bloccarono l’energumeno per poi far intervenire l’Asl ed ottenerne il ricovero.
Durante un’altra crisi, l’uomo avrebbe lanciato della candeggina lanciò in faccia a un vigile intervenuto per chetarlo, tanto che l’agente dovette ricorrere alle cure sanitarie presso l’ospedale di Piedimonte Matese.
Sul profilo Facebook dell’uomo spiccano tuttora dei messaggio offensivi del prossimo se non addirittura deliranti, che per pudore omettiamo di riportare, come del resto le generalità delle persone coinvolte.
(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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