Caserta. Provincia al microscopio per redditi dichiarati: in 15 piccoli comuni nessuno ‘senza’
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Anche qui la crisi ha aumentato il solco fra i paperoni e coloro che combattono per arrivare dignitosamente a fine mese.
Lo rivelano i dati sulle dichiarazioni Irpef, resi noti dal Mef.
A Caserta città il venti per cento dei residenti detiene il 60% della ricchezza totale, mentre i 376 contribuenti che dichiarano oltre 120.000 euro guadagnano nel complesso quanto 13.000 concittadini, quelli della fascia di reddito più rappresentata, tra 0 e 10.000 euro, quella che l’Istat definisce di grave deprivazione materiale, cioè insufficiente a fare fronte a tutte le esigenze familiari ed incapace di fronteggiare spese impreviste.
Senza contare i 293 casertani che dichiarano totale assenza di reddito.
D’accordo, c’è l’evasione ed il lavoro nero, ma i numeri continuano a preoccupare. Certo, altrove va anche peggio.
A Benevento, per esempio i senza reddito (208) sono superiori ai percettori di redditi al top (200), mentre nelle altre province campane la proporzione è invertita. Scorrendo la classifica dei Comuni con più paperoni, si scopre una graduatoria diversa rispetto a quella per numero di abitanti, e si ritrovano ai primi tre posti Caserta, Aversa (98 contribuenti al top) e Santa Maria Capua Vetere (78).Un dato in qualche modo completato dai rispettivi hinterland, laddove San Nicola la Strada ne fa registrare 26, Casagiove 22, Curti e San Prisco 10.
Ben posizionate ma al di sotto delle aspettative Marcianise (26) e Maddaloni (19), meglio invece Piedimonte Matese (stessa quota 19 ma con un terzo degli abitanti degli ultimi due centri), Capua (18) e Casal di Principe (14) mentre a Castel Volturno i 13 ricchi vedono contrapposti 141 senza reddito, terzo dato provinciale dopo Caserta ed Aversa.
Contribuenti al livello massimo anche a Santa Maria a Vico (12), mentre sono al di sotto delle dieci unità a Mondragone, Orta di Atella, Sessa Aurunca, Trentola Ducenta, Lusciano, Sant’Arpino, Teverola, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Teano, Capodrise, Casapulla, Portico, Cellole, Recale, Carinola, Vitulazio,Grazzanise, Casapesenna, Cancello ed Arnone, Caiazzo, Francolise, Pietramelara e Castel Morrone.
Dal lato opposto le fasce di povertà appaiono più proporzionate al numero di abitanti.
Numeri più alti quindi, relativamente ai redditi zero, per i già citati Caserta (293), Aversa (183) e Castel Volturno (141), ai quali seguono Marcianise (108), Maddaloni (104), Santa Maria Capua Vetere (100), Mondragone (95), Casal di Principe (87), Sessa Aurunca (83), Orta di Atella (79), Trentola Ducenta (70), San Nicola la Strada e San Felice a Cancello (entrambe a quota 66), Lusciano (62), Villa Literno (61),Capua (53) e Teverola (52).
Per il resto ci sono dati inferiori alle cinquanta unità ed infine quindici Comuni, per la maggior parte di piccole dimensioni, dove non compaiono contribuenti senza reddito.
Si tratta di Francolise, Galluccio, Dragoni, San Potito Sannitico, Ruviano, Conca della Campania, Castel di Sasso, San Gregorio Matese, Valle Agricola, Roccaromana, Letino, Giano Vetusto, Gallo Matese, Rocchetta e Croce, chiudendo con Ciorlano.
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