Alife. Mega ‘truffa’ ai risparmiatori che si appellano al tribunale per scongiurare la prescrizione del processo
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Lanciano l’allarme le vittime della paventata truffa
perpetrata da Federico Sansone, di Alife; Antonio Caropreso, direttore dell’Unicredit di Frasso Telesino, Giovanni Reale, Fortunato Cusano, Bruno Di Pietro, Bruno Tommasiello e Luigi Buono, tutti dirigenti o funzionari delle sedi dell’Unicredit nel Beneventano, che hanno formalmente chiesto ai vertici del Tribunale la calendarizzazione del processo che altrimenti a settembre rischia di andare in prescrizione.
Questa è l’amara realtà dei fatti: un’intera popolazione, truffata da un presunto promotore finanziario per un danno di svariati milioni di euro, rischia di veder svanire in un sol colpo le aspettative di giustizia riposte nella magistratura.
Dopo mesi di indagini, infatti, il processo a carico di Federico Sansone e degli altri soggetti coinvolti in questa triste vicenda, risulta aperto presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere da ben cinque anni.
Numerosi i legali impegnati nel procedimento tra i quali Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato, Concetta Russo, Emanuele Sasso e Lucia Orsi.
Sotto processo, ripetiamo, Federico Sansone, Antonio Caropreso, Giovanni Reale, Fortunato Cusano, Bruno Di Pietro, Bruno Tommasiello e Luigi Buono, tutti accusati di aver truffato 148 cittadini di Alife.
Sansone, noto promotore finanziario, è stato anche, suo malgrado, protagonista di un servizio realizzato dalla trasmissione TV “Le Iene” prodotto da “Italia 1”, in cui gli viene appunto contestato di aver truffato centinaia di risparmiatori alifani.
Gli altri imputati, secondo l’accusa, nelle qualità di bancari, promotori finanziari e funzionari delle Agenzie coinvolte, per le operazioni poste in essere da Sansone, in concorso tra loro, in tempi diversi, avrebbero raggirato numerosi risparmiatori facendo conseguire all’alifano un ingiusto profitto ai loro danni.
Secondo la Procura, però, Sansone deve rispondere anche di esercizio abusivo dell’attività bancaria.
L’imputato, infatti, avrebbe aperto una sorta di filiale della banca ad Alife.
Tra le banche coinvolte nel procedimento, oltre a Unicredit, figura anche la Fineco.
Il processo però rischia la prescrizione, atteso che a settembre del 2016 scadono i termini previsti per legge e quindi le vittime hanno scritto al presidente del Tribunale chiedendo la calendarizzazione delle udienze.
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