Il Parco del Matese sarà presto accorpato a quello di Roccamonfina-Garigliano?
Lo ha deciso la Regione che ha anche convocato per giovedì prossimo, presso l’Ufficio speciale parchi, i presidenti o i commissari di quei territori protetti per discutere del loro ridimensionamento.
In provincia di Caserta due sono i parchi, entrambi ubicati, come sede, nell’Alto Casertano, a essere interessati dal riordino: il Parco Regionale del Matese – che comprende i comuni di Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Pietraroja e San Lorenzello della provincia di Benevento, e quelli di Ailano, Alife, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Raviscanina, Sant’Angelo d’Alife, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico e Valle Agricola per la provincia di Terra di Lavoro – ed il Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano che comprende, invece, i comuni di: Conca della Campania, Galluccio, Marzano Appio, Roccamonfina, Sessa Aurunca, Teano e Tora e Piccilli. Ambedue i parchi casertani sono retti da commissari: quello del Matese da Umberto De Nicola, quello di Roccamonfina da Giovanni Corporente.
A breve pare che debbano essere accorpati con i Parchi regionali dei Monti Piacentini e del Taburno Camposauro, andando a costituire un solo Ente.
Per ora, però, “Nessuna comunicazione ufficiale – asserisce il commissario del Parco del Matese, Umberto De Nicola (nella foto a destra) ci è pervenuta.
Attendo di conoscere in modo approfondito la riforma regionale per poterla valutare ed esprimere un’opinione personale.
Una cosa è certa – aggiunge De Nicola – certamente nel modo in cui si è andati avanti non si poteva proseguire.
C’era bisogno di una riforma e ben venga. Mi auguro nella direzione più opportuna”.
Istituiti nel 1993, i Parchi regionali nacquero nel 2002, ma – riferisce il presidente del parco di Roccamonfina, Giovanni Corporente (nella foto a sinistra) – da allora non hanno avuto vita facile andando a rimanere comunque un’incompiuta in quanto non hanno mai assunto quanto era negli intenti di coloro che li avevano ideati per una serie di questioni.
A cominciare le risorse assegnate, circa ottantamila euro, oltretutto sempre in ritardo, sufficienti solamente a retribuire i pochissimi dipendenti a disposizione”.
La questione economica, per il commissario dell’ente che ha sede in quella che un tempo era nomata Roccae Monfinum, rimane “di primaria importanza – spiega ancora Corporente – perché non ha consentito di fare in modo che i Parchi regionali diventassero quel volano di sviluppo delle zone, non portando altro che restrizioni.
Al contrario di quanto le popolazioni si aspettavano.
A cominciare da una progettazione coerente con i territori, che non si è realizzata anche perché non abbiamo mai avuto a disposizione professionalità specifiche per l’attuazione di piani che portassero allo sviluppo concreto delle nostre meravigliose località”.
Pare che ci sia accordo unanime sulla opportunità di una riforma di quegli enti “anche sull’accorpamento – precisa Corporente – perché a mio avviso unificare potrebbe significare accomunare le forze e avere maggiore possibilità di sviluppo.
Soprattutto per la quasi certa possibilità di poter avere a disposizione professionalità utili per programmare azioni atte a un sicuro sviluppo delle aree”.Per il sindaco di Piedimonte Matese, che è il comune più rappresentativo,“certamente non si poteva andare avanti come è stato negli anni passati.
Mi aspetto – ha riferito Vincenzo Cappello – che comunque con l’accorpamento continui un presidio e uffici nel territorio.Ci auguriamo che nuova linfa possa arrivare per fare in modo che ci sia occasione per la rivalutazione di quegli enti”.
(News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)