Matese innevato, ma a Bocca della Selva l’eco villaggio resta purtroppo ‘eco miraggio’
Nei mesi scorsi erano iniziati i lavori per un progetto di oltre 300.000 euro ma, allo stato, il cantiere è fermo e ciò fa pensare che, anche per la stagione sciistica ormai alle porte, la località rimarrà deserta.
Fin dal mese di giugno però erano stati lanciati proclami entusiastici come:“Sono pronti per partire i lavori per l’Ecovillaggio Matese – Il Sentiero, un progetto teso alla fruizione turistico-ricreativa di un ambito montano attraverso la valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali”.
Il cantiere dell’intervento, promosso e predisposto dall’amministrazione comunale retta dal sindaco Vincenzo Cappello e finalizzato alla pubblica utilità di Bocca della Selva, era prossimo ad aprire i battenti con le opere che dovevano essere realizzate dalla ditta Lavori Generali di Castel Volturno che si è aggiudicata l’appalto bandito dal Comune per il prezzo complessivo di poco superiore ai 286.000 euro, già al netto del ribasso d’asta offerto del 9,150%, sull’importo posto a base di gara di oltre 312.000 euro, presentando così l’offerta economicamente più vantaggiosa per l’Ente.
Finanziato nell’ambito del Pirap del Parco Regionale del Matese con oltre 366.000 euro, rispetto ai circa 430.000 euro richiesti, tanto da costringere la giunta a rimodulare il quadro economico, prevedendo anche la somma restante di oltre 81.000 euro finanziabili a valere sullo specifico Fondo Regionale IVA, per la quale il Comune aveva già provveduto ad effettuare la relativa richiesta di riconoscimento della spesa, il progetto dell’Ecovillaggio mirava ad incrementare il turismo sul Matese, ed in particolare a Bocca della Selva, quella che una volta era la rinomata località sciistica di Terra di Lavoro e che è parte del territorio comunale piedimontese.
I lavori riguarderebbero la riqualificazione del sentiero che collega l’area a Campo Maiuri, quello che sulle mappe del Club Alpino Italiano è chiamato 15M, e interventi di potenziamento dell’apparato dei servizi di accoglienza dell’utenza.
Da un lato è previsto il ripristino e la sistemazione dei manufatti già presenti, situati a monte del sentiero del Vallone Cusanara, per il quali, visto lo stato di degrado, è necessaria una ristrutturazione affinché siano ripristinati i servizi di accoglienza, informazione e assistenza dell’utenza, inclusa naturalmente quella affetta da disabilità, a cui si darà opportunità di godere in sicurezza dell’ambiente naturale secondo le norme vigenti in materia.
Dall’altro, altrettanto centrale per il recupero di Bocca della Selva, c’è la messa a nuovo del sentiero del Vallone Cusanara, indicato come 15M nei sentieri del Cai: si sarebbe dovuto procedere con il ripristino del percorso naturalistico migliorandone la fruizione e l’accessibilità.
“Un intervento pienamente coerente con le finalità e gli obiettivi strategici del programma integrato rurale nell’area protetta del Matese -riportava con toni entusiastici la stampa dell’epoca- predisposto dall’omonimo ente Parco regionale già qualche anno fa e finanziato dalla giunta regionale della Campania con oltre 4 milioni 800 mila euro sui complessivi 9 milioni e 120 mila assegnati al Pirap matesino, salvo poi quasi la metà essere persi come fondi per la bocciatura di diversi progetti degli altri comuni non coerenti con le misure Psr a valere sulle quali sarebbe stati attinti i fondi”.
Parole che ancora si attende vengano convertite in fatti, tangibili da tutti…
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