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Matese, Comunità Montana: ‘baif’ non pagati per errori della Regione ora corretti su input dell’INPS

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comunità-montana-matesebaif-15x10-monte-maggioreTrovata la soluzione alla problematica della cassa integrazione agricola per i 224 Baif

in servizio presso la Comunità Montana del Matese che, da oltre un anno, si vedono rifiutato il sussidio per gli ultimi tre mesi del 2014.

Il vertice tenutoi lo scorso martedì tra il presidente dell’ente montano Fabrizio Pepe e il direttore provinciale dell’Inps di Caserta, Giuseppe Maddaluna, ha individuato il percorso corretto da seguire per sbloccare una situazione di impasse che perdura da troppi mesi e che ha finito per costituire una sorta di beffa per le centinaia di braccianti agricoli idraulico-forestali, oltre la beffa dei ritardi, pari ad oltre un anno e mezzo, nel pagamento degli stipendi per le note condizioni di grave difficoltà in cui versa la comunità montana matesina.

Le motivazioni suggerite dalla Regione Campania e addotte fino ad oggi dall’ente di via Sannitica per giustificare l’istanza di riconoscimento della Cisoa per i propri operai forestali non sono state giudicate corrette e fondate dall’istituto nazionale di previdenza atteso che la direzione provinciale, sulla scorta delle indicazioni fornite dalle direzioni regionale e centrale dell’Inps, non ritiene che il termine delle giornate lavorative, pari a 182 al 30 settembre, sia un requisito legittimo per accedere alla mobilità; da qui le numerose bocciature delle pratiche seguitesi nell’ultimo anno.

Una posizione sicuramente nuova questa dell’Inps che, ad esempio, per il 2013 aveva concesso regolarmente la cassa integrazione sulla base proprio di quel requisito oggi ritenuto non più idoneo, ma comunque per ottenere gli ammortizzatori sociali c’è bisogno della certificazione della ultimazione dei progetti di forestazione montana al 30 settembre, così da far scattare il diritto alla cassa integrazione salariale per le ultime tre mensilità del 2014 in favore del personale impiegato in quegli interventi finanziati dalla Regione Campania e terminati entro i primi 9 mesi dell’anno di riferimento.

Sulla scorta di tanto, le domande per la Cisoa per i 224 Baif dovranno essere oggetto di una nuova istruttoria da parte dell’Inps, unitamente ad una certificazione che la Comunità Montana del Matese ha già prodotto per far fronte alla necessità, emersa dall’incontro della scorsa settimana, di chiarire ed integrare i presupposti effettivi che hanno motivato e determinato il ricorso alla mobilità.

Con delibera adottata nei giorni scorsi dalla giunta esecutiva presieduta da Pepe, nell’esprimere alla Commissione competente gli elementi accertativi integranti i presupposti attuali che hanno motivato le domande di Cisoa nel 2014, l’Ente montano ha precisato di aver approvato lo scorso anno i progetti dei lavori di forestazione, che gli stessi si sono esauriti alle date riportate nelle domande della Cisoa, che tutti i cantieri dei lavori progettati sono stati chiusi per fine lavori, determinando una breve stasi stagionale, dimostrata dal fatto che gli operai sospesi per la cassa integrazione hanno ripreso normalmente a lavorare il primo gennaio scorso e che, per l’anno in corso, non è stata ripresentata domanda per il sussidio sociale da parte della Comunità Montana del Matese se non per cause meteorologiche.

Tutti elementi, questi, che di fatto, ai fini del ricorso alla cassa integrazione speciale per gli operai in agricoltura quali sono i Baif, sono comunque compatibili con la più ampia e generica fattispecie riportata per la stessa Cisoa in quanto nella stessa contenuti, per cui non sono in contrasto con i parametri adottati dall’Inps per concedere l’80% del salario agli operai per i mesi di ottobre, novembre e dicembre dello scorso anno.

“Siamo fiduciosi a questo punto di aver trovato la strada giusta per ottenere la cassa integrazione per i nostri Baif – dichiara il presidente Pepe – anche se l’errore è stato lo scorso anno della Regione Campania che ci ha indicato requisiti e motivazioni non più adeguate e legittime per la concessione della Cisoa.

Grazie alla disponibilità del direttore provinciale dell’Inps di Caserta, Giuseppe Maddaluna, siamo venuti a capo della questione ed insieme abbiamo individuato una soluzione che tiene conto delle esigenze delle parti in causa, senza dimenticare che i nostri operai forestali vivono davvero una situazione drammatica a causa della mancanza di risorse dalla Regione Campania e dei ritardi accumulati negli ultimi 5 anni”. 

(Enzo Perretta – News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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