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Caserta. Strage di Parigi: ‘flash mob’ solidale alla Reggia con alcuni (pochi!) sindaci della provincia

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reggia-15x8,5-ce+flash-mob-1“Non ho mai letto nel Corano un invito a uccidere, non trovo tracce di barbarie.

L’Islam non è l’Isis, l’Islam è pace”.

Queste le parole di Nasser Hidouri, Imam della comunità islamica di San Marcellino, domenica sera, al “flash mob” tenuto davanti alla Reggia di Caserta, da due giorni ormai vestita di blu bianco e rosso per ricordare la Francia e l’eccidio commesso dai terroristi inneggianti ad Allah.

Centinaia di persone, moltissime sigle, associazioni, partiti, sindaci con la fascia tricolore, gonfaloni, molti giovani, qualche parrocchia, i sindacati, qualche parlamentare.

“Sono qui – ha detto Rosa De Lucia, sindaco di Maddaloni – perché la mia comunità è Europa.

Sono qui perché l’odio genera odio mentre la partecipazione pacifica e la presa di coscienza non possono che portare riflessione, comprensione, proposte.

Poco possiamo da soli, mi chiedo piuttosto come stanno progettando a Roma e a Bruxelles le prossime mosse.

Come guardano, con quale idea progettano la visione pacifica del prossimo futuro”.

Con quella di Maddaloni, anche le fasce tricolori di Mignano Montelungo, Recale, Parete, San Tammaro, Carinaro, Cesa, Piedimonte Matese, Villa Literno e Alvignano, dove il sindaco Angelo Di Costanzo era presente anche come Presidente della Provincia di Caserta.

“Siamo venuti a testimoniare – ha spiegato Felice Stellato, presidente della Consulta degli studenti – che noi giovani ci siamo e siamo presenti non solo per le battaglie scolastiche ma anche per quelle più importanti, più profonde.

Non possiamo pensare di essere solo casertani, noi siamo cittadini del mondo, siamo in questa Europa e vogliamo difenderla”.

Tra le associazioni anche ‘Italia Nostra’, ‘Nessuno tocchi Caino’, la ‘Fidapa’ di Caserta, la ‘Società italiana dei francesisti’.

Il console di Francia a Napoli, Jean Paul Setre, ha fatto pervenire il suo messaggio di ringraziamento a quanti manifestavano vicinanza e affetto:

“Esprimo la mia profonda gratitudine – ha scritto – alla comunità casertana e a quanti in queste ore si stanno stringendo intorno al nostro popolo, alla nostra nazione”.

Dopo il raduno davanti alla reggia, in un piazzale buio in cui si faceva fatica a distinguere anche persone e volti, centinaia di persone si sono mosse, silenziosamente, per dirigersi a piazza Dante.

All’altezza dei Giardini della Flora il presidente di Libera, presidio di Caserta, Gianni Solino, ha rotto il silenzio prendendo la parola:

“La furia omicida di venerdì a Parigi non ha niente a che fare con la religione, con il colore della pelle, con la provenienza geografica.

Il terrorismo non è una religione.

Chi uccide non ha fede, non ha Dio.

Noi siamo qui stasera, tutti insieme, senza paternità ma con la grande voglia di dire che anche a Caserta l’indignazione è scesa in piazza, anche a Caserta Parigi è vicina.

Noi siamo solidali e amici, non solo dei parigini ma di quanti vivono per la pace e per la crescita dell’umanità”.

Poi, un minuto di silenzio per ricordare le vittime, un altro piccolo pezzo di cammino insieme e il saluto, l’abbraccio fraterno agli uomini di fede islamica che hanno partecipato alla manifestazione.

Molte le bandiere, soprattutto quelle dei sindacati.

“L’attacco a Parigi – ha detto il segretario provinciale della Uil, Antonio Farinari – è un vile attacco alla nostra cultura.

Siamo qui come cittadini e come sindacato per dire che noi non ci fermiamo davanti alla barbarie, che il fanatismo non fermerà la civiltà occidentale, la nostra Europa”.

In tutte le chiese sono state ricordate le vittime del terrorismo e nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, nel quartiere Acquaviva, don Pierino Pepe ha steso sull’altare la bandiera francese e posto bandiere su tutti i banchi dove si seggono i fedeli, dedicando la liturgia domenicale all’eccidio parigino.

(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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