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Caserta. Patenti false: nello scandalo coinvolti anche un colonnello e soggetti di Sessa Aurunca e Vairano Patenora

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patenti-15x10-false-12Una patente costava dai 1.300 ai 1.500 euro, ma era falsa.

Non c’era un corso da seguire né un docente da ascoltare: c’erano solo i certificati da un lato, il denaro dall’altro.
Al centro, il Consorzio Autoscuole “Nuovo Centro Atl”, ente costruito per ottenere dalla Direzione Generale Territoriale il nulla osta per organizzare corsi di formazione utili al rinnovo della carta di Conducente di autisti di autotreni, ma anche di autisti di autolinee private e pubbliche trasportanti persone.
Una truffa bella e buona perché gli ‘studenti’ pagavano oltre mille euro per ottenere un pezzo di carta, al termine di un punteggio con crediti, che, infine, è stato anche sequestrato dalla polizia stradale del distretto Caserta nord e dagli agenti della questura di Caserta.
Ora, il pm della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Alessandro Di Vico, ha chiuso le indagini e ha notificato 15 avvisi agli indagati, mentre la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per tutte le persone iscritte nel registro del pubblico ministero.
L’inchiesta era stata aperta nel 2011 grazie a una segnalazione di un frequentatore dei corsi ‘fantasma’.
Da allora sono partite le intercettazioni, i pedinamenti, la polizia stradale di Caserta ha sequestrato 150 patenti su tutto il territorio nazionale e 15 avvisi sono stati notificati ai titolari di scuole guida della provincia di Caserta e di San Nicola La Strada; sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso documentale.
Dai frequentatori ai docenti, fino ai medici: erano d’accordo tutti per ottenere, senza studiare e senza sforzo, la Carta di qualificazione del conducente (Cqc) in maniera fittizia.
In questi cinque anni, è stata analizzata, dal pm, la documentazione dei corsi per conseguire la Cqc svolti presso il Consorzio ‘Atl’ con sede a San Nicola La Strada, che raggruppa 21 scuole guida della provincia, e autorizza al rilascio, all’aggiornamento e al recupero dei punti.
Prima ancora della denuncia, a insospettire gli uomini della polizia è stata l’iscrizione ai corsi, tenuti dal consorzio casertano, di alcuni partecipanti provenienti da diverse regioni italiane.
Dal Piemonte e dal Trentino Alto Adige, gli ‘studenti’ giungevano a San Nicola La Strada e dopo poco ottenevano la patente. Il giro di affari aveva fruttato migliaia di euro.
Coloro che organizzavano i seminari erano, per la Procura, Pietro Iacolare di Giugliano in Campania; Salvatore, Marcello e Arcangelo Di Nuzzo, tutti residenti a Caserta; Domenico Cozzolino di San Nicola La Strada, Marcantonio Della Valle di Caserta, Giuseppe Colella di Capodrise, Antonio Gliottone di Vairano Patenora, Antimo La Torre di Carinola, Aldo e Francesco Colamatteo, residente a San Nicola La Strada il primo e a Grazzanise il secondo, Claudio Scirocco di Montenero di Bisaccia, Rodolfo Chiappariello di Sessa Aurunca ed Ernesto Criscuolo di Grazzanise.
Michele Mannarino, medico legale, tenente colonnello medico dell’Esercito Italiano, avrebbe dovuto tenere i corsi da docente, mai avvenuti.
Così i funzionari della Motorizzazione Civile di Caserta venivano tratti in inganno: attestavano che i partecipanti alle lezioni del Centro Atl potevano ottenere i crediti e intascare l’autorizzazione alla circolazione sul territorio Nazionale.
Il pm sta analizzando contatti che potrebbero nascondere delle connivenze ancora non svelate e dunque potrebbe non terminare qui la ricerca dei responsabili della truffa.
Intanto, gli indagati, dopo aver nominato un avvocato di fiducia, potranno rendere dichiarazioni al pubblico ministero o depositare una memoria difensiva; solo in seguito il magistrato inquirente potrà chiedere il processo per tutti.
CLIENTI DA TUTTA ITALIA
Clienti un po’ in tutta Italia. Certificati ‘taroccati’ sequestrati dagli investigatori persino a Bolzano, ma poi anche a Mantova, Varese, Verbania, Torino, Imperia, Cuneo, Reggio Emilia. E giù fino a Potenza, Crotone, Cosenza.
È, insomma, questa la cartina delle truffe ricostruita dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata dal procuratore capo Mario Antonietta Troncone.
C’è chi paga per ottenere la patente senza studiare. E c’è chi studia e paga per aderire a un corso reale e accedere all’esame alla motorizzazione civile di Caserta.
Ma i ‘furbi’, poi truffati, hanno scelto la via breve: il denaro in cambio di un certificato che attestasse la loro idoneità alla guida di autobus e autoarticolati.
Alla fine, però, coloro che volevano percorrere la via breve si sono ritrovati con la patente sequestrata dalla polizia stradale di Caserta nord.
In verità è piuttosto facile comprare e procacciarsi patenti false.
Basta andare su internet e cliccare i vari siti: “Compra qualità reale e passaporti falsi, patente di guida, carte patente: dopo qualche giorno arriva direttamente a casa”.
Oppure c’è il sito “Come acquistare una patente di guida italiana online – Boston” e “Acquistare autentico passaporti falsi di alta qualità”.
Patenti low cost su internet, ma la truffa è sempre in agguato: secondo un luogo comune piuttosto diffuso, chi sa guidare a Napoli sa guidare un po’ dappertutto.
Per superare l’esame della patente invece, stando a un’inchiesta della procura di Napoli, bastava un walkie-talkie.
Alla Motorizzazione del capoluogo campano i test a risposta multipla per accedere alla pratica erano una formalità: li superavano in tanti, in troppi.
Per molto tempo la polizia ha seguito la pista degli esami truccati ed alla fine hanno avuto ragione: un blitz aveva scoperto la beffa; gli esaminandi erano aiutati da costosi scanner attraverso i quali venivano suggerite le risposte.
Le forze dell’ordine erano state insospettite soprattutto dalla recente affluenza di extracomunitari e aspiranti automobilisti presso la Motorizzazione civile di via Argine. Come accadeva, più o meno, a Caserta. Da tutta Italia arrivavano i concorrenti pronti a pagare e a superare l’esame.
ACCERTAMENTI FISCALI PER RECUPERARE IL ‘TESORETTO’
Sono complessivamente 21 le scuole guida della provincia coinvolte nell’indagine fra quelle autorizzate al rilascio, all’aggiornamento e al recupero dei punti.
Ad insospettire gli uomini della Polizia di Stato è stata l’iscrizione, ai corsi tenuti dal consorzio casertano, di alcuni partecipanti provenienti da diverse regioni italiane tra cui Piemonte e Trentino Alto Adige.
Attraverso articolati riscontri documentali e informatici sono state accertate gravi irregolarità circa lo svolgimento dei corsi in quanto gli organizzatori, attraverso false attestazioni riportate sui registri obbligatori di frequenza, facevano risultare presenti alle lezioni i candidati, permettendo così di conseguire la particolare abilitazione alla guida professionale dei mezzi di massa superiore a 3,5 tonnellate e di autobus di autolinee private e pubbliche.
Per assicurarsi la partecipazione ai corsi “fantasma” e l’indebito rilascio dell’attestato di frequenza, i candidati versavano cospicue somme di danaro, risultate notevolmente maggiorate rispetto ai costi di mercato.
Ulteriori accertamenti sono ora incentrati sul volume economico dell’affare.

(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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