Da Caserta al Molise longa manus della camorra sugli appalti: passavano per la Pro Loco le ‘mazzette’?

Parte da un’indagine sul traffico illecito dei rifiuti e sui collegamenti con la camorra

in provincia di Isernia e, in particolare, nel Consorzio industriale di Venafro-Pozzilli, al confine con il Casertano, l’operazione “Larus” che ha portato a svelare un sistema di corruzione tra funzionari pubblici e imprenditoria per l’aggiudicazione di gare d’appalto.

Tre le misure cautelari richieste dalla Procura di Isernia e emesse dal Gip nei confronti di: Giuseppe Favellato, amministratore della Edilmoviter snc, finito agli arresti domiciliari; Roberto Bucci, dirigente del Comune di Isernia, e Pasquale Carruolo, dipendente del Consorzio e responsabile della manutenzione della rete idrica e degli impianti di depurazione della zona industriale di Venafro-Pozzilli, entrambi sospesi per un anno dal servizio.

L’operazione, condotta dal Ros di Campobasso, con il supporto tecnologico e di analisi di Roma, è partita da un’inchiesta sul traffico dei rifiuti svolta dalla Dda di Campobasso: “L’indagine sul traffico di rifiuti – ha affermato il procuratore capo di Isernia, Paolo Albano – non si è ancora chiusa“.

Durante l’attività investigativa, tuttavia, sono emersi gravi episodi di corruzione: un bando di gara del Comune di circa sei milioni di euro per il trasporto pubblico era stato “aggiustato” per far sì che vincesse la ditta coinvolta.

Nel Consorzio, invece, si ricorreva a lavori di somma urgenza che erano sistematicamente assegnati alla medesima ditta.

Le dazioni di denaro ai funzionari pubblici avvenivano ricorrendo a versamenti alla Pro Loco, di cui Bucci era presidente, o a una ditta edile collegata a Carruolo.

Mentre le istruzioni su come scrivere il bando erano contenute in una pen drive.

Prosegue l’attività investigativa che si è allargata come ovvio, anche alla confinante Provincia di Caserta. 

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