Caserta. Comunità Montane: Stipendi arretrati in arrivo per 500 lavoratori
delle Comunità Montane di Terra di Lavoro (Monte Maggiore – Matese e Monte Santa Croce, rispettivamente le sedi a Formicola, Piedimonte Matese (nella foto) e Roccamonfina, che aspettano lo stipendio da tanto tempo, potrebbe esserci una vera svolta.
La conferma arriva dal vertice che si è tenuto a Napoli presso l’Assessorato all’Agricoltura.
Nella riunione sono stati raggiunti importanti risultati.
In particolare, in dipendenza degli impegni assunti dai dirigenti regionali in relazione al pregresso credito vantato per gli anni 2012, 2013 e 2014, si è definito che è ferma la volontà dell’Amministrazione De Luca procedere in tempi rapidissimi alla risoluzione di tutti i casi ancora pendenti.
In riferimento, poi, all’annualità 2015, oltre ai 43 milioni di euro già assegnati sono state reperite altre somme, pari ad ulteriori 35 milioni di euro,per cui è stata determinata la nuova ripartizione per i singoli enti delegati.
A seguito di tale riunione anche i dipendenti delle Comunità Montane del Matese, del Monte Maggiore e Monte Santa Croce, rientranti nel territorio casertano, possono tirare un sospiro di sollievo perché riceveranno gli accrediti sufficienti per sanare tutto il pregresso.
Per il presidente della Comunità del Monte Maggiore, Salvatore Geremia, “notiamo, da parte di questa amministrazione regionale, una particolare sensibilità verso i nostri lavoratori. Approfitto – ha riferito Geremia – per precisare che gli operai a tempo determinato della nostra Comunità Montana, che sono stati licenziati perché hanno terminato le giornate lavorative, saranno tutti assunti il prossimo anno“.
Naturalmente non ci sono ancora precise indicazioni su tempi e modalità per l’erogazione degli importi che, comunque, seguiranno, purtroppo, le procedure ben note. Inoltre per le Comunità Montane “è pronta la bozza sulla riforma della forestazione in Campania – spiega il presidente della Comunità matesina, Fabrizio Pepe – che coinvolgerà tutti gli enti esistenti in Campania.
Nascerà, infatti, il “sistema integrato del territorio” già predisposto in canovaccio dalla Regione.
Si è avuta la sensazione di un vero e proprio cambio radicale di tendenza“.
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