Vairano Patenora. Storico incontro: Martone contesta aspramente una sentenza del Tar su Taverna Catena
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il consigliere comunale Lino Martone divulga una dura reprimenda:
Sono in atto a Vairano le celebrazioni per ricordare la data storica del 1860 in cui fu definitivamente sancita la rinascita della Nazione Italia e dello Stato Italiano.
Sabato tiene una conferenza il giornalista Rizzo che sicuramente non disdegnerà di ripetere e rafforzare la denuncia già fatta sul Corriere della Sera circa la sentenza del TAR pubblicata a settembre scorso, oltre la sua analisi e riflessione sulla sostanza dei processi che prima e dopo portarono all’Unità d’Italia.
Come gruppo consiliare, consapevolmente e per scelta, non abbiamo partecipato perché siamo stati informati che la Soprintendenza di Caserta non sarebbe stata presente; perché abbiamo anche un giudizio assai critico e negativo su come l’attuale maggioranza costruisce rapporti corretti con il Consiglio e tutta la cittadinanza nella indizione di manifestazioni in oggetto.
Giudizio e valutazione su cui ritorneremo nei prossimi giorni.
Nell’ultimo anno, anche in relazione ai disastrosi accadimenti di corruzione generalizzata della Pubblica Amministrazione, si scorge un nuovo capitolo culturale di forte ripensamento sui processi che nel 1860 portarono alla costituzione della nazione Italia.
Si riscopre il valore e il significato del brigantaggio e, naturalmente, non manca la solita stupidità di destra fascista di voler definire il brigantaggio come sostegno al regno Borbonico, dimenticando che grazie a loro, nel referendum del 1946, il Mezzogiorno votò in massa a favore della monarchia dei Savoia.
Tuttavia un grosso ripensamento si sta aprendo e già lo avevamo fatto nel 1982 a Vairano Patenora.
Ripensamento consolidato dalle ultime dichiarazione del giudice costituzionale Amato che appunto sottolineò:
“La verità storica non si può raccontare se non a partire dal luogo dove è avvenuta”.
Ripensamento ancor più valido e consolidato dall’ultima incresciosa, volgare, sospetta decisione TAR di settembre sopra richiamata.
Un geroglifico di parole inutili che pretendono di annullare una sentenza TAR del 2005 passata in giudicato che aveva dichiarato tutto abusivo quanto costruito dagli eredi Tizzano; arzigogolando su procedimenti e procedure, non fatti.
Un geroglifico che si guarda bene dal citare una sentenza della Magistratura penale che anche in Appello aveva confermato l’abuso e condannato i Tizzano alla pena carceraria; anche il più ignorante sa che quando vi sono condanne penali definitive nessuna sanatoria o condono hanno valore.
Un geroglifico di parole che addirittura parrebbe spostare la decisione amministrativa, di concedere o meno concessioni edilizie per immobili vincolati, dal Comune alla Soprintendenza.
I pareri della Soprintendenza rimangono pareri, il Comune decide di condividerli o meno.
La cosa più grave e strana è che il ricorso dei Tizzano viene fatto anche contro Soprintendenza, Ministero Beni Culturali e Regione e poi si utilizzano i parerei della Soprintendenza a loro sostegno.
Gravissima poi è l’affermazione secondo la quale Taverna Catena è vincolata solo come luogo testimoniale dello Storico Incontro, non già per la sua struttura architettonica.
Allora, scusate, in che consisterebbe la condanna penale carceraria per aver fatto gli abusi e idem la sentenza TAR del 2005?
Come sono stati valutati questi abusi?
Al momento la conclusione è solo una: se volete lodare, inneggiare, rispettare, sancire la gloriosa ricostruzione dell’Italia e dello stato italiano, lunedi 26 i bersaglieri che vengono con la fanfara devono circondare con le armi e custodire Taverna Catena.
Non sarebbe male se gli fosse dato anche l’ordine di circondare la soprintendenza di Caserta e il Tar di Napoli.
Chi pensa di aver partita vinta s’illude semplicemente.
Chiederemo alla Magistratura penale di far piena chiarezza su quanto avvenuto e ci costituiremo in Associazione comunale di Diritto ai sensi della L.383/2000.
In primo luogo chiederemo: nel 2013 la Soprintendenza ha dichiarato di aver fatto un sopralluogo su Taverna Catena, come mai non ha visto e denunciato lo stato pericoloso di abbandono della parte retrostante per la quale abbiamo dovuto chiedere l’intervento dell’ASL?
(Lino Martone – News archiviata in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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