Piedimonte Matese. ‘Guardiola’ al Comune per bloccare all’ingresso eventuali male intenzionati

Dopo aver “resistito” per otto anni alle “irruzioni”, non sempre pacifiche, dei postulanti

che “bussavano” a soldi o magari aspiravano ad ottenere un posto di lavoro, con l’avvicinarsi della conclusione del suo mandato amministrativo, il sindaco Vincenzo Cappello e il suo esecutivo hanno deciso di porre un “filtro” atto a inibire il fenomeno e soprattutto dare la sicurezza a quanti, per lavoro o per incombenze varie, si recano presso la casa comunale.

Se è vero che ambo le legislature “targate” Cappello” sono state distinte anche da gesti inqualificabili, che spesso postulavano la presenza della Forza Pubblica, lo è altrettanto che da qualche tempo il problema sembra superato, sicché è un mero ricordo l’andirivieni dei Carabinieri, costretti a tacitare dei disperati che magari nulla più avevano da perdere.

Non solo per questo moti hanno espresso perplessità nell’apprendere che, emulando in un certo senso il predecessore Carlo Sarro, il sindaco abbia deciso di predisporre un servizio di vigilanza, con tanto di “guardiola” all’ingresso della casa comunale, che dovrà essere presidiata da dipendenti che a turno saranno chiamati ad espletare nuove mansioni di “front office”, ovvero fungere da “filtro” tra le persone che intendono recarsi al Palazzo per “giusta causa” e quanti invece magari aspirano solo a un sussidio o magari sono animati da spirito belligerante.

Non è dato sapere il tali sempre possibili frangenti, come dovrebbe gestire la situazione il dipendente se non ricorrendo comunque alla Forza Pubblica ovvero porgere cristianamente la guancia a chi magari è tanto esagitato da non saper contenere l’irruenza, non solo verbale ma anche fisica: anche in tal caso… chi vivrà… vedrà!

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