Ciorlano. Ambulanza bloccata dal cantiere comunale: centenario rischia la vita, ‘salvato’ dalle… preci

nei suoi circa cent’anni di vita, ma ha rischiato di dover soccombere al “burosauro”, nella fattispecie rappresentato da un ponteggio improvvidamente eretto di misure, come si evince dalla foto, evidentemente insufficienti per assicurare ogni emergenza alla buona (che non è affatto sinonimo di stupida) gente ciorlanese.

Tanto che alcuni attenti lettori hanno divulgato tramite i social network e siti web la cronaca della vergogna, maggiormente preoccupati di cosa potrebbe succedere ove mai, nel coro dei lavori di rifacimento del centro storico, da concludere frettolosamente entro l’anno per non perdere il cospicuo finanziamento comunitario, vi fosse l’inopinata esigenza di far accorrere i vigili del fuoco per un’emergenza di interesse collettivo e non singolo come quella verificatasi nella mattinata di sabato 18 ottobre.

L’ambulanza, fatta intervenire dal presidio matesino per soccorrere un centenario che a stento respirava, tanto che il suo medico curante ne avrebbe disposto il trasferimento urgente in un ospedale, attrezzato per cercare di aiutarlo a superare la grave crisi respiratoria, è rimasta letteralmente incastrata fra la struttura del ponteggio, sicché gli operatori sanitari, giustamente preoccupati per la vita del malcapitato, hanno allertato la centrale operativa dei Carabinieri, intervenuti d’urgenza dalla stazione di Prata Sannita e prodigatisi per cercare il responsabile della ditta installatrice del ponteggio, evidentemente non a norma, ragion per cui è immaginabile che scatterà una sanzione, tuttavia nulla avrebbe potuto l’imprenditore poiché di sabato il cantiere era inattivo, ragion per cui si è cercato di rimuovere almeno qualche parte del ponteggio, in modo da consentire all’autolettiga di raggiungere l’abitazione, nella quale però intanto si stava consumando il dramma, tanto che i familiari, anche nauseati per la superficialità con cui si corrono certi rischi seri, avrebbero deciso di rinunciare al trasporto poiché ormai il vegliardo sembrava prossimo ad esalare l’ultimo respiro, pare nel rispetto di una sua volontà di volere, a suo tempo, chiudere gli occhi nella casa in cui aveva trascorso tanti anni.

Come suol dirsi, però, il Signore non paga il sabato sicché, con il solo aiuto della fede, il centenario si sarebbe gradualmente ripreso, tanto che ora sarebbe fuori pericolo, ma dentro le mura della sua tanto cara magione.

Indice puntato di tanti residenti anche nei confronti del sindaco (a destra la sua ordinanza, con cui, peraltro, “faceva salva” ogni eventuale emergenza), del responsabile della sicurezza, di vigili, del tecnico comunale e delle varie figure professionali pagate espressamente per vigilare ma che invece, evidentemente, sonnecchiavano, come purtroppo, per voce di popolo, troppo spesso capita per i lavori pubblici.