Raviscanina. Fogne e depuratore: mega appalto revocato all’impresa Malinconico

(nella foto) per mancanza dei requisiti previsti dal codice degli appalti pubblici.

Una Soa, cioè un documento delle Società organismi di attestazione, previsto dalla normativa che regola la materia dei contratti pubblici, richiesto e, di conseguenza prodotto, fuori dai termini previsti dalla legge. Questo, in sostanza, il motivo che ha provocato l’esclusione della Giovanni Malinconico Spa, società in amministrazione giudiziaria per disposizione del tribunale, dalla gara indetta dal Comune di Raviscanina per i lavori di risanamento ambientale mediante l’adeguamento,l’ammodernamento eil completamento della rete fognaria e dell’impianto di depurazione. La controversa vicenda relativa ai Lavori pubblici nel piccolo comune dell’ Alto Casertano torna, dunque, di attualità. A febbraio scorso manifesti anonimi affissi in paese, e nel circondario, parlarono dei risultati della gara anticipando il nome della ditta aggiudicataria dell’intervento. Qualche giorno dopo l’esame delle offerte fu rinviato a data da destinarsi e la commissione si riunì nuovamente il 9 febbraio. Nel manifesto si parlava del mega appalto e, pur considerandolo un fatto positivo perla comunità, se ne criticava la gestione. Si riportavano, altresì, circostanze e nomi e, oltre ad ipotizzare quale sarebbe stata la ditta vincitrice, risultata, alla luce dei fatti, effettiva aggiudicataria in prima istanza,si anticipava l’invio della denuncia agli organi competenti. Nel manifesto si faceva riferimento, infine, ad altre vicende giudiziarie riguardanti la stessa società. Come è noto, dell’imprenditore Giovanni Malinconico ha parlato il collaboratore di giustizia Antonio Iovine. Il fondatore della ditta, inoltre, è rimasto coinvolto nell’inchiesta su appalti e tangenti a Villa Literno insieme a Enrico Fabozzi, ex sindaco ed ex consigliere regionale. Procedimento per il quale Malinconico ha chiesto il rito abbreviato ricevendo una riduzione di pena a quattro anni. In aprile fu reso noto l’esito del bando e si procedette all’aggiudicazione provvisoria pur attivando la procedura di verifica per offerte anomale. Undici le candidature pervenute in municipio, alcune di Ati (Associazioni temporanee di imprese), altre di soggetti singoli. Prima in classifica, con un ribasso del 12,194 per cento, la ditta di Ailano, a seguire la Heraclius Appalti srl da Como con un ribasso dello 0,400 per cento. L’importo a base d’asta era stato fissato a 2.334.688,50 euro, fondi derivanti dal Por Campania Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013, iniziative di accelerazione della spesa e resi disponibili in virtù di una convenzione firmata fra Comune e Regione. Nel frattempo la commissione di gara, formata da tre componenti di cui due esterni, si è modificata a causa del recesso del presidente, poi sostituito, che ha lasciato anche il ruolo di Rup (Responsabile unico del procedimento). Nei giorni scorsi, infine, la determina del responsabile del Servizio tecnico con la quale si dispone la revoca e la consecutiva nuova aggiudicazione.