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Alife (come Caiazzo 3 mesi dopo!) bombardata ‘per errore’ il 9 e il 13 ottobre 1943 dagli alleati americani

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alife-15x10-bombardata-2alife-15x10-bombardata-1Dopo oltre settant’anni, si cercano ancora ad Alife le ragioni che determinarono il bombardamento americano,

causa di vittime e lutti, quel tragico 13 ottobre 1943.
Si è di battuto molto su questa tragedia che viene ricordata come uno dei momenti più dolorosi per gli abitanti dell’ antica città romana.
Le vittime furono per lo più anziani che non erano riusciti a trovare riparo sulle colline.
Si parlò della presenza di truppe tedesche nel centro abitato e dell’incontro tra generali tedeschi, tra cui Kesserling, per stabilire le modalità di ritiro delle loro truppe visto l’avanzare di quelle americane.
Quindi si parlò, da parte alleata con una certa insistenza, di un bombardamento di precisione per collaudare anche un tipo di caccia bombardieri, i famosi B 26 che all’inizio del loro utilizzo avevano presentato “problemi”.
Si sono trovate varie motivazioni, anche contrastanti, tanto che restano dubbi su quel bombardamento definito, a distanza di tanti anni, atipico o un fatale errore.
Un attento ricercatore universitario, Pino Angelone, decise di andare in fondo a questa tragedia recandosi addirittura negli Stati Uniti per incontrare i piloti, ancora viventi, di quella “spedizione” e per l’occasione consultare i documenti relativi all’operazione.
Il giorno 13 ottobre 1943 è mercoledì e manca poco a mezzogiorno.
Ad Alife sembra un giorno di guerra come un altro ma non lo è, anche perché i tedeschi da qualche ora stanno abbandonando l’abitato costretti dalle forze anglo americane a indietreggiare.
L’operazione tattica condotta dalle truppe tedesche per ritardare l’avanzata degli anglo-americani provoca, evidentemente, la devastazione del territorio.
Viene messa in atto una sistematica opera di demolizione di infrastrutture come ponti, strade, ferrovie, centrali elettriche ed altro al fine di impedirne l’impiego alle forze alleate.
Sono queste le premesse dalle quali bisogna prendere le mosse per tentare di ‘spiegare’ le cause che portano ai due bombardamenti sulla città di Alife, quello della sera del 9 e quello di mezzogiorno del 13 ottobre”.
Secondo i piani, l’intensificazione delle incursioni aeree avrebbero garantito un’adeguata copertura -scrive Pino Angelone nel volume “H-2703. Alife, una città dimezzata”- alle forze terrestri per poter effettuare l’attraversamento del fiume Volturno programmato per la notte tra il 12 ed il 13 ottobre.
All’ultimo momento si decide, da parte degli alleati, di far intervenire dal Nord-Africa gli aerei allo scopo di eliminare la resistenza tedesca, ritenuta ancora valida nel territorio alifano.
Quattro formazioni di bombardieri giungono su Alife e scaricano tonnellate di bombe.
Muoiono 35 persone e si contano moltissimi feriti.
Il sergente dell’aviazione americana Pat Walker, dopo la liberazione del 1944, venne ad Alife in cerca di un ipotetico cimitero tedesco.
Alla sua richiesta fu riposto che in città non c’era nessun luogo di sepoltura di soldati tedeschi.
Il militare capì che il bombardamento di Alife del 13 ottobre 1943 era stato “un terribile errore“.
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