Piedimonte Matese. Vigili urbani autorizzati a non timbrare dalla loro responsabile!?

I sindacati sono letteralmente in rivolta. Infatti è capitato che qualcuno che ha timbrato con qualche minuto in meno non gli è stato riconosciuto il ticket. Ora si viene a sapere, tramite la risposta della funzionaria Maria Luisa De Lellis che i Vigili Urbani almeno da cinque anni non timbrano il cartellino che attesti la pausa pranzo effettuata…

E’ un crescendo la vicenda che vede da un lato i sindacati del Comune di Piedimonte Matese che tutelano il quadro impiegatizio e il Comando di Polizia Municipale. Ma andiamo con ordine. Lo scorso 7 agosto, Maddalena Della Paolera (Diccap), Antonio Marotti ed Elmo Iannarelli (Cisl) e Marina Fragola (Uil), sindacalisti del Municipio di Piedimonte Matese con una richiesta ben specifica, protocollata al numero 10621 e indirizzata ai Responsabili di Settore, Anna Maria Ferraro (Vigilanza), Maria Luisa De Lellis (Tributi e Personale) e Giovanni Santomassimo (Responsabile Area Finanziaria) chiesero l’attestazione di tutte le timbrature dei cartellini dei Vigili Urbani dal 2008 fino a giugno del 2015, poiché questi avrebbero usufruito, secondo quanto riferiscono gli stessi sindacati, dei ticket e quindi hanno “ope legis” dovuto timbrare sia l’uscita che il rientro per la pausa mensa. Il tempo che i sindacalisti hanno indicato è quindi di un mese dalla data di protocollo, scaduta lunedì scorso, 7 settembre. La risposta è arrivata puntuale da parte della funzionaria comunale Maria Luisa De Lellis, responsabile del Settore Tributi e Personale, la quale ha fatto presente che non esiste alcuna timbratura per il periodo de quo, da parte dei Vigili Urbani, poiché autorizzati alla “non timbratura” per ottenere la pausa mensa, dalla loro Responsabile del Settore Vigilanza, Anna Maria Ferraro. A questo punto i sindacalisti, infervorati perchè in taluni casi è capitato che a qualche impiegato per un solo minuto di anticipo sulla pausa pranzo (rientro al lavoro prima rispetto a quanto previsto), si sono visti rifiutare il ticket mensa ed hanno quindi prodotto una ulteriore richiesta, che poi si sono proposti di girare anche alle Autorità competenti, che qui di seguito pubblichiamo:

– di conoscere se sono state rispettate le decisioni della Commissione Medica per i dipendenti a cui è stata riconosciuta la causa di servizio nonché risarciti per le funzioni a loro dannose.””” 
In pratica una vicenda che era iniziata in modo “blando” con una semplice richiesta, rischia di scivolare di mano seriamente e potrebbe addirittura approdare in qualche aula giudiziaria…
Nella foto a sx Maddalena Della Paolera e a dx Anna Maria Ferraro