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Alvignano. Promessa rinnovata, dopo 60 anni di matrimonio, per Filomena Gallo e Pasquale Ferrara: auguri!

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gallo-filomena-15x11-ferrara-pasquale-sposi-1955Nel 1955, quando Filomena Gallo e Pasquale Ferrara convolarono a nozze, e fino alla fine degli anni sessanta, ad Alvignano e nell’Alto Casertano era “sconveniente” che la madre della sposa, partecipasse sia alla cerimonia religiosa sia alla”zita”: denominazione usata in zona per il pranzo nuziale, probabilmente per l’ uso frequente del tipo di maccherone grosso e bucato.
E così, come da tradizione, Maria Grazia Pedone, rimase a casa dopo aver vestito e pettinato amorevolmente la figliola Filomena.
Non le pesava rimanere da sola in quel fausto giorno, contenta che la figlia si maritasse con un ragazzo bravo e di buona famiglia.
Com’era prassi, il giovanissimo Pasquale aveva seguito alla lettera tutte le usanze del tempo.
A cominciare dal letto di petali con cui aveva inondato l’ingresso della casa della sua morosa, in via San Giacomo, la sera prima di recarsi a “strignere” il matrimonio, che era la presentazione ufficiale dei suoi genitori a quelli della promessa sposa.
Rimanendo lì, di guardia, tutta la notte, per evitare che quei fiori fossero danneggiati prima che la sua amata li calpestasse.
Il 28 agosto del 1955, poi, Pasquale andò di persona a prendere la sposa in casa, com’era usanza, per condurla nella chiesa di San Pietro di Alvignano, dove li attendeva Padre Carmelo per benedire le nozze; Pasquale si presentò con una carrozza trainata da cavalli, accompagnato dai compari Adelina e Raffaele Di Meo.
Dopo la cerimonia religiosa, il pranzo nuziale, rigorosamente a casa dello sposo, in località Moleta, ove ancora oggi i coniugi Ferrara abitano e dove agli invitati furono serviti, tra l’altro, una giovenca trasformata in carne tenerissima e maccheroni rigorosamente con sugo di carne di “rastato” (montone castrato).
Passati sette giorni, i novelli sposi poterono venire fuori da casa (si diceva uscire a Messa), anche perché la prova di verginità aveva avuto esito positivo, per riprendere la normale vita da contadini, che hanno condotto lungo i loro felici sessanta anni di matrimonio.
Ricorrenza che Pasquale e Maria hanno appena festeggiato, attorniati dall’affetto dei figli Maria Teresa, Antonino, Grazia e Nunziata, dei generi e nuore, dei fratelli e sorelle, di dieci nipoti e tre pronipoti.
Alla celebrazione delle “nozze di diamante”, con santa messa e un più lauto pranzo, hanno partecipato parenti e amici che hanno volutoper augurare a Filomena e Pasquale (lei 81, lui 83 anni) ancora tanta, tanta serenità; augurio al quale cordialmente si associa la nostra redazione.

(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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