Con provvedimento adottato nell’ultima seduta consiliare,
l’amministrazione comunale di Piedimonte Matese ha deciso la fuoriuscita dal del consorzio provinciale “ASI”, acronimo di “Area di Sviluppo Industriale”, il Consiglio di amministrazione del quale, fino al mese scorso, era presieduto proprio da Pietro Cappello, fratello del sindaco Vincenzo (insieme nella foto).
La delibera è stata approvata all’unanimità, cioè anche coi voti dell’opposizione, ufficialmente in seguito al notevole aumento del costo annuo di iscrizione, effettivamente lievitato da 1000 a 8000 euro, tuttavia è innegabile la popolare lettura in “chiave” politica di una scelta, per voce d popolo, impensabile finché ai vertici del carrozzone c’era proprio Piero Cappello, a carico del quale il neo presidente del Consorzio Asi Raffaella Pignetti (vicina al Pd come il sindaco Vincenzo Cappello, ma pare di contrapposta “fazione”) ha disposto un’indagine proprio sulla gestione dell’ormai “epurato” Piero Cappello, cioè sull’operato del Consiglio di amministrazione ASI dallo stesso presieduto.
Provvedimento che peraltro proprio il fratello sindaco avrebbe deciso di impugnare, senza successo, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale: un motivo in più per dare sfogo alle immancabili illazioni, lasciando immaginare alla gente comune che ancora oggi la gestione del potere possa essere esercitata “ad usum delphini”, anche se sinceramente si rifiutano di crederlo quanti conoscono e stimano per il proprio equilibrio il sindaco Vincenzo Cappello e, ovviamente, il suo stesso fratello Piero, sull’operato del quale alcuna illazione è lecita, almeno fino al termine della succitata inchiesta.
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