Camigliano. Assolta con formula piena dopo 10 anni di infamanti accuse e perdita di patria potestà
Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!
Dopo oltre dieci anni di processo una cinquantenne di Camigliano, difesa dall’avvocato Raffaele Russo, è uscita dal calvario che la vedeva accusata del reato di violenza sessuale in concorso con l’ex convivente, D. L. F., di Vitulazio, deceduto nel corso del processo.Le accuse che nell’anno 2003 diedero corso alle indagini da parte del P. M. dottor Ricci della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere scaturivano da alcune dichiarazioni rese da una vicina di casa che, a suo dire, avrebbe appreso di presunti abusi, anche sessuali, ai danni di una bambina di sette anni.
Secondo il racconto dalle denunciante, con il consenso della genitrice, la minorenne sarebbe stata fatta oggetto di attenzioni sessuali da parte dell’amico della madre; dal racconto della denunciante emergeva anche un contesto familiare di promiscuità: la vicina di casa, infatti, avrebbe raccontato anche che la minore avrebbe assistito a incontri tra la madre e un’altra persona di sesso maschile.
Appena avviate le indagini, la minore veniva affidata ai servizi sociali e successivamente collocata presso una struttura protetta; nel contempo veniva dichiarato il suo stato di adottabilità.
Dopo l’incidente probatorio, la madre veniva rinviata a giudizio davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ove veniva svolta una lunga e laboriosa istruttoria dibattimentale attraverso l’escussione dei vicini di casa, delle insegnati della minore e delle assistenti sociali.
Nel frattempo la difesa aveva effettuato anche indagini difensive e indicato ben 21 testimoni che, escussi durante il processo, ne avrebbero escluso ogni responsabilità.
Dopo oltre dieci anni di processo, quindi, il Tribunale, presidente Picardi, ha assolto l’imputata, con formula ampia, per non avere commesso il fatto.
Nel frattempo, però, la signora ha contratto una grave forma di malattia che ne ha compromesso l’equilibrio psico-somatico.
Adesso, dopo la vicenda processuale che ha sconvolto gli equilibri familiari della signora, chi le restituirà il tempo perduto, il fatto di non avere potuto esprimere il suo affetto nei confronti della figlia, ormai maggiorenne?
Chi la risarcirà della sentenza di colpevolezza subito pronunciata in un piccolo paese dal “Tribunale del Popolo”?
(Comunicato Stampa elaborato – Archiviato in @TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!
