Enola Gay da Santa Maria Capua Vetere. Ma la precedenza è per la DDA di Napoli

Non conosciamo le intenzioni e le future azioni degli inquirenti dell’Antimafia di Napoli. Possiamo andare a presumere che qualcuno ha scoperto il “verminaio” politico che attanaglia e flagella Caserta e Provincia dal dopoguerra. Se andiamo a ritroso con la mente, potremmo iniziare con le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone, il quale più volte ha rimarcato che nell’Alto Casertano, la camorra regnava sovrana e con l’appoggio incondizionato dei politici del posto, anche nomi importanti per i quali le Comunità locali si sono sforzate di intitolare strade e inaugurare busti. Basta andare su Youtube e scaricare le interviste rilasciate dal defunto Schiavone alla direttrice di Lunaset, Francesca Nardi. Poi si arriva ai giorni nostri e giustamente si deve dare la “precedenza” ai procedimenti penali e le indagini di camorra che partono si, sempre dall’agro aversano, ma guarda caso in un modo o nell’altro, un sottile filo invisibile le riconduce anche qui nell’Alto Casertano, terra di Gomorra acquisita. Da Malinconico a Normandia, passando per l’arresto dell’ex sindaco di Piedimonte Matese, Carlo Sarro (la richiesta è al vaglio della Giunta per le autorizzazioni a procedere e il relatore  è un altro Matesino, il deputato Marco Di Lello) per il reato di turbativa d’asta, è plausibile che si tratti di clamorosi “abbagli” e/o scambio di persone? Sarà la Magistratura inquirente a chiarirlo nelle sedi opportune. Ma c’è un dato di fatto ed è inconfutabile. Nessuno è immune dal male del nuovo secolo, le tangenti e l’associazione ai clan camorristici. Quando pensi che sia arrivato l’uomo giusto al posto giusto, arriva dopo un po (un bel po come ha affermato anche il senatore Vincenzo D’Anna) la Magistratura e fa quello che la politica normale non può ovviamente fare, azzerare intere classi politiche rivelatesi colluse con i clan e imprenditori vicini ai clan. Oggi è toccato ad un altro politico matesino ricevere la visita degli investigatori a casa, ovviamente siamo in fase di verifica è non ci permettiamo di fare nomi. Ancora più ovvio e scontato che le camionette dei Carabinieri che erano parcheggiate davanti alla sua abitazione, non erano praticamente lì per una visita di cortesia. Ed appare chiaro che avendo impiegato qualche oretta, vuoi vedere che hanno effettuato anche la perquisizione? Noi pensiamo di si. Intanto, correlato a questo post, pubblichiamo l’interessante dichiarazione del senatore Vincenzo D’Anna che fa un excursus su quanto sta avvenendo in questi giorni. E non è finita qui! Infatti sulla pista di Santa Maria Capua Vetere, è sempre in fase di rullaggio, l’Enola Gay della Procura sammaritana. Dove sgancerà la sua atomica giudiziaria???

IL SENATORE MARIO D’ANNA. –  “Uno passi, due pure, ma questa è una serie!! Prima Sarro, commissario Ato Gori; poi Barbato, funzionario regionale; poi Caputo, consigliere regionale; poi Martusciello, assessore regionale. Ora tocca all’assessore regionale Sommesse. Per tutti rispettosa presunzione di innocenza, s’intende. Ma se queste indagini (in corso da lungo tempo) fossero state definite prima e rese note appena tre mesi fa, credo che la campagna elettorale non sarebbe stata distolta dai presunti ‘impresentabili’ ma da presunti colpevoli. Un altra storia con altri candidati. Ormai la magistratura detta i tempi e gli esiti della politica”. Lo scrive, su Facebook, il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal.