Trentola Ducenta (CE). Strage ‘annunciata’ e consumata, con quattro vittime, per un veicolo parcheggiato ‘fuori posto’
Un posto auto conteso in via Carducci: per questo banalissimo motiv
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ella mattinata di domenica 12 luglio, Luciano Pezzella, agente di polizia penitenziaria, avrebbe perduto la testa al punto da provocare una strage, che è costata la vita a ben quattro 4 persone: Michele Verde, 61 anni; la moglie Enza, 58 anni; il figlio Pietro, 31 anni, e Franco Pinestro, operaio, legato alla famiglia Verde per rapporti di lavoro (nelle foto).
Pezzella avrebbe iniziato a litigare con i vicini di casa per un furgoncino, ritenuto dei vicini e a suo avviso parcheggiato in un punto ove non avrebbe potuto stare.
Litigio che, secondo indiscrezioni, avrebbe rappresentato la classica goccia utile a far traboccare il vaso stracolmo di violente discussioni dovute sempre allo stesso motivo e nel corso delle quali più volte si sarebbe sentito minacciare proprio la morte.
Mentre la strage si consumava, in casa c’era anche la fidanzata del giovane Pietro, che sarebbe sfuggita alla follia omicida poiché stava dormendo al piano superiore ove se ne è restata rannicchiata e terrorizzata finché non sono intervenuti i soccorritori che l’avrebbero trovata ancora sotto choc.
Proseguono intanto le indagini degli inquirenti che nelle prossime ore potrebbero delineare un quadro più chiaro ed esauriente del proscenio, in attesa di conoscere la data delle esequie delle quattro vittime, le salme delle quali potrebbero essere sottoposte a esame autoptico su disposizione del magistrato.
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