Piedimonte Matese. Preoccupante ‘intreccio’ di nomi e interessi fra il Comune e il cimitero?

 Un’altra “tegola” si abbatte sul Pd casertano che tanto vituperava il sistema “Cosentino”ma, considerata la cronaca giudiziaria che vede coinvolti suoi esponenti quasi ogni giorno, tale partito non parrebbe da meno, come sembra dimostrare anche l’arresto per camorra di Lino Magliulo, eseguito venerdì 10 luglio (nella foto in alto a destra  al momento della cattura) dalla Direzione Distrettuale Antimafia, atteso che trattasi del fratello del sindaco Dionigi Magliulo, pure arrestato nello scandalo dell’ospedale civile di Caserta insieme a Domenico Ferraiuolo, segretario cittadino del Pd a Piedimonte Matese, dove lo “scacchiere” dei lavori pubblici vede ruotare sempre le stesse “pedine”, ovvero le famiglie legate all’ingegner Pietro Terreri (nella foto in basso a sinistra) che ha lavorato anche a Villa di Briano, insieme a Lino Magliulo: a molti il tutto può sembrare un caso, ad altri qualcosa di diverso.

Al Comune di Piedimonte Matese, invero, Terreri è responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, fino all’anno scorso operava in “tandem” col cugino Raffaele Macchione, anche quest’ultimo per anni ha lavorato sul territorio matesino, avendo interrotto i rapporti dopo la condanna a quattro anni per camorra.

Il boss Antonio Iovine, oggi pentito, continua a sviscerare fatti e circostanze.

“Macchione l’ho incontrato in qualche occasione, mentre Malinconico era a mia disposizione” ha affermato Iovine nelle dichiarazioni rese agli inquirenti della Dda.

Terreri è riuscito a ricoprire le cariche di dirigente tecnico nei Comuni di Piedimonte Matese e Villa di Briano.

Da qualche mese però nel secondo Comune non ricopre più incarichi.

Malinconico, per la cronaca, gestiva, essendo subentrata la curatela fallimentare, vari servizi nel cimitero di Piedimonte Matese, dove i progetti per alcune cappelle cimiteriali risultano firmati dall’architetto Filippo Romano, marito di Marilena Terreri, dirigente dell’Ufficio Tecnico di Formia e indagata nell’affaire “Le Fosse”.

La professionista è anche cugina di Pietro Terreri ed ha messo mano, insieme al marito, alle pratiche delle cappelle cimiteriali.

In pratica si tratta di una vera e propria partita giro tra parentele.

Se aggiungiamo che il canile comunale è stato progettato da un’altra cugina del Terreri, Maria Carmela Lombardo, il quadro appare ancor più delineato.

Un’altra riguarda Renato Caterino, altro soggetto arrestato venerdì insieme a Nicola Magliulo: risulta infatti che questi, attraverso la società “Ccr General Building snc di Caterino Renato & C,”, era socio fino al 2011 con Giovanni Malinconico nella società denominata “Sessa Aurunca società consortile arl”, con sede in Ailano.

Il presidente del Consiglio di amministrazione del predetto consorzio era all’epoca Giacomo Caterino, figlio di Paolo, a sua volta fratello di Renato, ed ex consigliere provinciale.

Quest’anno scade l’incarico di gestione affidato alla ditta Malinconico del Cimitero.

Il Comune come si regolerà?

E -chiosano le immancabili male lingue- la Magistratura?