Denunciato per ‘stalking’, rifiutandosi di continuare una ‘tresca’, caiatino ‘salvato’ dall’avv. Patierno
Un reato penale grave, punibile con la reclusione da sei mesi a quattro anni.
Trascinato in tribunale, con l’accusa di stalking.
Non c’era stata, però, nessuna condotta reiterata, minaccia o molesta tanto da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella donna.
L’uomo, non aveva ingenerato alcun fondato timore nella donna, tanto da temere per l’incolumità propria: era semplicemente una appassionata, movimentata e fibrillante relazione extraconiugale.
Voluta da entrambi; finita male, dopo la confessione della stessa donna.
Lui, lei e l’altro
Il terzo incomodo: un uomo nativo di Caiazzo, ultracinquantenne, single, una persona poco appariscente, schiva e riservata.
Azione giudiziaria per certi versi singolare: la donna, qualche giorno prima, pronta a lasciare il tetto coniugale per ricongiungersi all’uomo, diventata, curiosamente parte offesa, parte attiva nel procedimento penale avviato.
Il rifiuto dell’uomo (l’archiviato), a vivere la relazione alla luce del sole, la verosimile causa, che potrebbe aver scatenato l’inaspettata reazione della donna?
O trattasi dell’atto “di amore”, di una donna che ha cercato di farsi perdonare dall’adorato consorte? Il dubbio rimane.
L’unica vera certezza, il giudizio del giudice per le indagini preliminari, dottoressa G. M. Casella, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che, letti gli atti e le memorie difensive, rilevando non idonei gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari, preso atto degli esiti degli accertamenti che il Pubblico Ministero ha delegato e che hanno obiettivamente ridimensionato la vicenda, come sostenuto dal legale di fiducia dell’accusato;
Ritenuto
che la opposizione alla richiesta di archiviazione, respinta per mancanza di nuovi elementi, rispetto alla prima denunzia;
Visto
l’art.408/411 c.p.p./125 D. Lv.271/89,
ha disposto l’archiviazione
del procedimento nei confronti dell’indagato in atti generalizzato.
La richiesta di archiviazione, per assoluta mancanza di elementi, era stata presentata dall’avvocato di fiducia dell’accusato, Giuseppe Patierno (con studi a Caserta e Limatola) convintissimo, dall’alto della sua esperienza di arrivare, a tale giudizio.
Giova ricordare un altro risultato clamoroso e mediatico portato a buon fine dall’avvocato Patierno, riuscito a risolvere un incredibile caso, una storia di burocrazia, di un suo cliente, che per venti anni è stato perseguitato dall’Agenzia delle Entrate per un caso di omonimia.
Il caso, risolto brillantemente, con risvolto finale negli studi Rai di Roma (nella foto l’avvocato Giuseppe Patierno in tale occasione).
Tornando al presunto stalker: “il mio assistito- precisa Patierno– è stato sempre fiducioso, turbato solo dal coinvolgimento in una vicenda per certi versi grottesca: inutile dire che ha appreso con piacere l’esito del procedimento”.
(News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

