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Caserta. Ospedale, neonato morto: medici assolti perché era immaturo: ‘riscatto’ postumo per il primario Falco

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 Giunge all’epilogo una vicenda sanitario-giudiziaria iniziata circa tre anni fa quando primario del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del nosocomio casertano era il dottor Luigi Falco, la limpida figura professionale del quale, pertanto, ne fu in qualche modo offuscata, ma ora è stata giustamente riabilitata dall’esito, purtroppo postumo per il compianto quanto stimato professionista d ex sindaco.

 

IL FATTO
Il 22 settembre 2012 venne alla luce, alla 28 settimana e 5 giorni, cioè prematuro, Luigi Pio De Maio, che pesava circa un chilo.
Lo stesso, purtroppo era da subito affetto da una grave insufficienza respiratoria.
Il piccolo, quindi, nasceva “pre-termine” per una rottura prematura e precoce delle membrane ed alla nascita aveva un peso di 1,330 grammi.
La classificazione internazionale dei VLBW (Very Low Birth Weight) lo riporta ai grandi prematuri nati tra la 29 e la 32 settimana, alla cui prematurità è associato un’aumento della mortalità considerevole.
Il piccolo decedeva per arresto cardio-respiratorio terminale.
Il 24 settembre 2012 i genitori del piccolo presentarono una denuncia-querela nei confronti di Ansalone Antonella, Ausanio Gaetano, Bernardo Italo, Brescia Daniela, Crispino Francesco, D’Angelo Domenico, Panico Michele, Rossi Vincenzo e Vendemmia Maria, nella qualità di sanitari che ebbero in cura il piccolo Luigi.
LE INDAGINI
Le indagini vennero affidate al Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S. Maria C.V. dottor Carlo Fucci, che provvide immediatamente ad effettuare il sequestro della cartella clinica, disponendo, come da prassi, l’autopsia del cadavere.
La Procura si affidò alla consulenza tecnica dei professori dottori Maurizio Saliva e Antonio Perna mentre gli indagati si affirovano alla consulenza tecnica del dottor professor Luciano Pinto e alla difesa legale dell’avvocato Paolo Falco, specializzato nella difesa per responsabilità professionale medica e noto per la celebre assoluzione dei medici del reparto di Medicina Interna, accusati nel 2012 per omicidio colposo legato ad epidemia da brucellosi non arginata correttamente dai sanitari.
L’ESITO
All’esito della perizia effettuata dai consulenti della procura e dal consulente degli indagati,  lo stesso pubblico ministero chiese l’archiviazione del caso.
I genitori del piccolo, tramite il loro legale, avvocato Ernesto De Angelis, proposero opposizione dinanzi al Giudice per le indagini preliminari, che accolse integralmente la richiesta di archiviazione dell’avvocato Paolo Falco e le motivazioni a sostegno della stessa, decretando la definitiva archiviazione del caso in quanto gli elementi acquisiti nel corso delle indagini non erano idonei a sostenere l’accusa in giudizio perchè la morte del piccolo De Maio era purtroppo legata ad un evento definito “morte acuta”, che colpisce soggetti prematuri con peso corporeo basso, e soprattutto perché il Giudice aveva riscontrato che il piccolo, dopo la nascita, era stato correttamente e costantemente ricoverato presso il reparto di terapia intensiva neonatale e sottoposto alle cure necessarie.
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