Caserta. Provincia: iniziati i giochi per eleggere il nuovo Consiglio e il nuovo presidente
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Alla Provincia di Caserta è iniziata la corsa alla presidenza, sebbene la prima tornata elettorale con le nuove regole fosse prevista a ottobre, atteso che, da quanto trapelato, le consultazioni potrebbero tenersi in primavera, qualche domenica dopo Pasqua.
Secondo le previsioni, forse smentite dai fatti, l’attuale presidente, Domenico Zinzi, avrebbe dovuto continuarne a reggerne le sorti, quale commissario, per sei mesi, mentre Consiglio e Giunta sarebbero comunque decaduti ad aprile.
Il mandato di Zinzi scadrà il 31 marzo, a cinque anni esatti dalla data del suo insediamento, avvenuta il 31 marzo 2010.
Le nuove elezioni si terranno nel rispetto del nuovo sistema varato con decreto Delrio, in ossequio al quale il nuovo presidente sarà eletto dai consiglieri dei 104 Comuni provinciali e resterà in carica per quattro anni.
Possono aspirare alla presidenza tutti i sindaci della provincia, il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni, noncé tutti i consiglieri provinciali uscenti.
FUORI DAI GIOCHI
Tale restrizione taglia fuori dalla corsa per la presidenza della Provincia molti sindaci, anche di Comuni importanti, che avrebbero potuto ambire all’incarico.
Fuori gioco, infatti, restano i sindaci di: Caserta, Pio Del Gaudio; Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro; Castel Morrone, Pietro Riello; Casagiove, Elpidio Russo; Capua, Carmine Antropoli, e Parete, Raffaele Vitale, che è anche segretario provinciale PD.
Non sono ancora candidabili, invece i sindaci di: Cellole, Aldo Izzo; Villa Literno, Nicola Tamburrino; Santa Maria a Vico, Alfonso Piscitelli; Sessa Aurunca, Luigi Tommasino.
Viceversa, sono candidabili alla carica di presidente della Provincia i sindaci di: San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, che, dopo aver rinunciato alle regionali, è seriamente intenzionato a giocarsi questa carta; quello di Maddaloni, Rosa De Lucia, a quanto è dato sapere proposta proprio dal presidente uscente Domenico Zinzi.
Per quello che riguarda le grandi città può ambire alla carica di presidente della Provincia il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, che avrebbe già avviato le trattative con Forza Italia e col Nuovo centrodestra.
Le ambizioni di Sagliocco, però, contrasterebbero con quelle del coordinatore provinciale del Nuovo Centro Destra, Giovanni Schiappa, sindaco di Mondragone, se è vero che ha già chiuso un accordo con Fratelli d’Italia, movimento pronto a sostenerlo in questa avventura.
Altro nome forte per la Provincia potrebbe essere quello del sindaco di Marcianise, Antonio De Angelis, che pure è tra coloro che possono correre per questa casella.
GLI UMORI DEL CENTROSINISTRA E LA CANDIDATURA DEL SINDACO DI PIEDIMONTE MATESE VINCENZO CAPPELLO
Nel centrosinistra le sorprese potrebbero essere rappresentante dai due trionfatori delle ultime amministrative, il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale e quello di Castel Volturno, Dimitri Russo.
Possibilità di candidatura ne ha anche il primo cittadino di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, che ha deciso di puntare sulla provincia, abbandonando l’idea di una candidatura alla Regione.
La sua potrebbe anche essere una candidatura “di territorio” qualora, a prescindere dalle distinzioni politiche, riuscisse a far convergere sul proprio nome i circa quaranta sindaci dell’Alto Casertano.
Sarebbe la prima volta che un presidente di Provincia viene indicato direttamente dai sindaci e consiglieri, in modo “bipartizan”, ma sinceramente quassi nessuno osa crederlo.
In casa Pd, d’altronde, è molto quotato il consigliere provinciale uscente Antonio Mirra che, proprio come Cappello, “ripiegherebbe” volentieri sull’ente provinciale essendo di fatto tagliato fuori dalla candidatura regionale.
Qualora riuscissero a chiudere gli accordi politici giusti, in base al nuovo sistema indispensabili per centrare l’obiettivo, potrebbero essere della partita provinciale anche il sindaco di Recale, Patrizia Vestini, e quello di Casapulla, Michele Sarogni.
IL REGOLAMENTO
L’elezione del presidente, secondo il nuovo regolamento, avviene sulla base di presentazione di candidature, sottoscritte da almeno il 15 per cento degli aventi diritto al voto.
Le candidature devono essere presentate presso l’ufficio elettorale appositamente costituito presso la sede della provincia dalle ore otto del ventunesimo giorno alle ore dodici del ventesimo giorno antecedente la votazione.
Il presidente della Provincia può nominare un vicepresidente, scelto tra i consiglieri provinciali, stabilendo le eventuali funzioni a lui delegate e dandone immediata comunicazione al consiglio.
Il vicepresidente esercita le funzioni del presidente in ogni caso in cui questi ne sia impedito.
Il presidente può altresì assegnare deleghe a consiglieri provinciali, nel rispetto del principio di collegialità, secondo le modalità e nei limiti stabiliti dallo statuto.
Il consiglio provinciale sarà composto da sedici elementi e durerà in carica due anni.
L’elezione avviene sulla base di liste, composte da un numero di candidati non superiore al numero dei consiglieri da eleggere e non inferiore alla metà degli stessi, sottoscritte da almeno il cinque per cento degli aventi diritto al voto.
Nelle liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60% del numero dei candidati, con arrotondamento all’unità superiore qualora il numero dei candidati del sesso meno rappresentato contenga una cifra decimale inferiore a 50 centesimi.
In caso contrario l’ufficio elettorale riduce la lista, cancellando i nomi dei candidati appartenenti al sesso più rappresentato, procedendo dall’ultimo della lista, in modo da assicurare il rispetto della disposizione di cui al primo periodo.
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