Alvignano. Giornata della memoria ‘locale’ celebrata ricordando la docente Riccio col libro di un arzillo centenario
La “Giornata della Memoria, è stata occasione ad Alvignano per la presentazione del libro il “Fabbricatore di ali” di Carmine Mastroianni.
Una pubblicazione che, attraverso il racconto di Antonio Morelli, un soldato di fanteria, ripercorre la tragedia della seconda guerra mondiale, e, in particolare, l’inferno dei lager nazisti.
Il volumetto, con la prefazione di Giordano Bruno Guerri, attraverso l’odissea di Morelli, “costituisce una testimonianza inedita – scrive l’autore – su uno dei momenti più cupi e sanguinosi della storia italiana ed europea del Novecento”.
Una platea attenta e numerosa, quella che a riempito la sala consiliare del Comune di Alvignano.
Con gli studenti del locale Liceo delle Scienze umane, guidati dalla dirigente scolastica, Marina Campanile, e dell’Istituto comprensivo accompagnanti dalla Preside, Angelina Lanna.
Che, condotti da alcuni insegnanti, hanno avuto modo, all’inizio della seduta, su invito del giornalista de “Il Mattino”, Vincenzo Corniello, moderatore dell’incontro, di raccogliersi “in rispettoso silenzio, essendo soprattutto una manifestazione culturale – ha sottolineato Corniello – per ricordare la recente e prematura scomparsa della professoressa Bianca Riccio, docente presso la locale Scuola Media Statale”.
Un’attenzione diligente, quella della platea presente, quasi tesa a un ulteriore appoggio di quanto scritto da Guerri nella prefazione laddove, tra l’altro, afferma: “questo libro deve essere un pungolo per la memoria, specie per quella delle nuove generazioni, poiché la storia, famosa maestra di vita, insegna in una classe di ripetenti pronti a ripetere ancora”.
La manifestazione ha avuto inizio con la presentazione del moderatore Corniello che ha sottolineato, tra l’altro, che Mastroianni è una cittadino di Alvignano e “siamo onorati di avere una persona tanto erudita, proveniente – ha riferito Corniello – da una famiglia modesta del nostro piccolo centro”.
A seguire il saluto del dottor Franco La Vecchia, assessore alla cultura del comune di Alvignano, che ha prima di tutto espresso un pensiero per la professoressa Riccio “persona di grandi doti umane – ha riferito La Vecchia –
Oltre a sottolineare “l’importanza della manifestazione e quanto apprezzabile per Alvignano – ha riferito tra l’altro La Vecchia – sia la pubblicazione di Mastroianni”.
E’ seguito il saluto del presidente della Pro Loco Alvignanese, Vincenzo Del Genio.
Si sono succeduti, poi, gli interventi del Provveditore agli Studi di Benevento, Angelo Marcucci, pure lui cittadino di Alvignano, la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Alvignano, Angelina Lanna, e la Dirigente Scolastica del Liceo delle Scienze Umane di Alvignano, Marina Campanile.
Le relazioni sono state tenute: dal professore Felicio Corvese, storico, Presidente Centro Studi “Francesco Daniele” di Caserta; dal Professore Antonio Sapio, Dirigente Scolastico;dal professore Giovanni Cerchia, docente Storia Contemporanea all’Università degli Studi del Molise; dal Professore Costantino Leuci, docente presso il Liceo di Piedimonte Matese.
A seguire il parroco della parrocchia di San Pietro di Alvignano, Don Pasquale Rubino, ha tratteggiato quanto c’è di umano nella pubblicazione e nella figura di Antonio Morelli.
Ha concluso i lavori l’autore del libro, professore Carmine Mastroianni.
Non sono mancati momenti di commozione, fino alle lacrime, in particolare durante gli interventi, molto appassionati, dei professori Angelo Marcucci e Antonio Sapio.
E quando è intervenuta la signora Filomena Di Lello, nipote di Morelli, che ha definito il nonno un “eroe” e “esempio per tutti”.
Presente alla manifestazione il capitano Giovanni Falso, comandante della compagnia carabinieri di Piedimonte Matese, e il professore Lino Diana, già Sindaco di Piedimonte Matese.
Oltre ad Antonio Scirocco, vice sindaco del comune di Santa Maria Capua Vetere; Dario Cardillo, vicesindaco del comune di Prata Sannita; Pasquale Perrone, vicesindaco del comune di San Pietro Infine.
Il “festeggiato” e protagonista della dura vicenda, Antonio Morelli, compirà il prossimo dicembre 100 anni.
Di una lucidità impressionante, è stato attento per tutta la mattinata senza sottrarsi a una infinità di autografi sul libro che gli venivano richiesti dai presenti.
Il titolo dell’importante lavoro letterario prende spunto dal fatto che, durante le sue peripezie di prigionia, Morelli fu impegnato anche quale operaio in una fabbrica di aerei.
Altrettanto suggestivo è stato il momento in cui l’autore della pubblicazione ha mostrato ai presenti il taccuino sul quale Antonio Morelli annotò, nel 1945, i momenti salienti della sua drammatica vicenda nei lager nazisti.
Una “reliquia” gelosamente ben conservata dopo 70 anni.
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