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ALIFE. Per la centrale che andrà a costruirsi, si è arrivati ad un isterismo collettivo delirante. Ecco cosa ne pensa un Ingegnere, Pietro Cornelio, della Loginix Systems srl

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Il professionista: “Gli impianti per la produzione di Biogas da materia organica, appunto la Biomassa, rappresentano uno dei sistemi più moderni e promettenti per produrre energia pulita perché permettono di convertire i rifiuti a base organica producendo Gas che rappresenta una fonte di energia preziosa per il territorio…”
Introduzione. Dopo le innumerevoli polemiche sulla costruzione della centrale Biomassa in Alife, da esperto in materia vorrei esprimere il mio pensiero soprattutto per fugare dubbi in merito. Le centrali Biogas non sono il male assoluto, esse non sono da confondere assolutamente con gli impianti di termo-valorizzazione, comunemente e impropriamente definiti inceneritori; le centrali Biogas sono sistemi ecologici e la tecnologia che vi è dietro è collaudata e sperimentata ormai da decenni. Tutti i paesi Europei più moderni possiedono numerose centrali a Biomassa il cui Biogas viene utilizzato efficacemente per produrre energia elettrica, tele-riscaldamento e per la trazione di mezzi pubblici ecologici a impatto quasi zero. In Italia e soprattutto al Sud siamo abituati a passare da un eccesso all’altro, perché non si affrontano le problematiche sociali (in questo caso ambientali) con il giusto spessore culturale basato sul rigore scientifico. Infatti si passa dalla totale mancanza di senso civico (le stesse persone che criticano a priori la centrale Biogas sono le stesse che poi buttano dal finestrino della propria auto le buste di plastica con i rifiuti, oppure non fanno la raccolta differenziata dei rifiuti) alla critica senza motivazioni valide di qualsiasi iniziativa tecnologica per la risoluzione del grave problema dei rifiuti. 
Ormai si è arrivati a un delirante isterismo collettivo, come quello che sta avvenendo nel mio paese Alife da settimane: ho letto affermazioni sui social network (anche da parte di qualche professionista/tecnico) al limite del ridicolo. Gli impianti per la produzione di Biogas da materia organica, appunto la Biomassa, rappresentano uno dei sistemi più moderni e promettenti per produrre energia pulita perché permettono di convertire (e quindi smaltire/demolire a livello molecolare) i rifiuti a base organica producendo Gas che rappresenta una fonte di energia preziosa per il territorio. Il problema quindi non è la costruzione di una centrale Biogas, i cui vantaggi sono innegabili, ma piuttosto l’anomala grandezza della centrale proposta perché risulterebbe essere non sostenibile dal punto di vista ambientale. Recenti studi hanno dimostrato che solo gli impianti medio-piccoli e locali sono considerati eco-sostenibili. Recenti studi hanno dimostrato che solo gli impianti medio-piccoli e locali sono considerati eco-sostenibili. Inoltre viste e considerate le terribili e recenti vicende avute in Campania con la “terra dei fuochi” e annesse associazioni malavitose (e politiche) dietro alla gestione dei rifiuti, è normale e del tutto lecito per la popolazione Alifana “NON FIDARSI” della futura gestione di un Eco-Mostro di grandi proporzioni come quello proposto nella zona ASI in Alife. 
Quali le soluzioni? Una soluzione concreta sarebbe quella di costruire subito impianti Biogas locali e piccoli per le esigenze di trattamento della FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani) esclusivamente ad uso del comune di Alife ed eventualmente di altri comuni limitrofi, per evitare l’insediamento di un impianto così grande ed anomalo come quello proposto dalla General Costructor SpA che sono sicuro aprirebbe la strada nel corso degli anni ad altri “moduli” di smaltimento rifiuti non ecologici. Io ritengo sia facile e veloce costruire impianti piccoli, efficienti ed estremamente ecologici, ad esempio da 100 Kw elettrici, capaci di smaltire la frazione organica dei rifiuti di 25000 abitanti. Basti pensare che la dimensione totale (compresi alberi) di un impianto di questo tipo sarebbe di soli 35 x 60 metri. E’ evidente che un impianto piccolo il cui costo anch’esso “piccolo” non fa “gola” a nessuno perché con esso ci sarebbe nulla da spartire in termini di bustarelle e incarichi. Impianti di questo tipo, ad esempio giusto per evidenziare uno dei numerosi vantaggi, non necessitano di pozzi di acqua come quelli invece previsti invece per la centrale da 1 Mw in questione. Inoltre grazie a impianti piccoli, ogni comune produrrebbe e venderebbe energia elettrica al GSE con la quale “bonificare” in pochi anni i debiti. Nel nostro caso, il Comune di Alife di debiti nel corso degli anni ne ha accumulati tanti, a causa di una gestione amministrativa superficiale e scanzonata, per non dire altro… quindi una soluzione del genere sarebbe un’occasione di reddito. Io davvero non riesco a capire: Noi tutti vogliamo un mondo più pulito e più sano, ma poi nessuno vuole assumersi la responsabilità civile e sociale di dare il proprio contributo per risolvere la grave emergenza dei rifiuti. E’ una emergenza che ci tocca tutti. Ormai siamo al collasso ambientale e una decisione concreta e pragmatica deve essere presa da ogni singolo Comune dell’Alto Casertano. Io sono convinto che l’unica soluzione praticabile è quella di costruire efficienti e piccoli impianti Biogas da 100 Kw ognuno, facilmente gestibili, modulari, smontabili, senza emissione di odori, etc. che uniti a un impianto centrale di compostaggio diventerebbero delle eccellenze ecologiche del nostro territorio.

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Original article: ALIFE. Per la centrale che andrà a costruirsi, si è arrivati ad un isterismo collettivo delirante. Ecco cosa ne pensa un Ingegnere, Pietro Cornelio, della Loginix Systems srl.

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