CAIAZZO. PATRIZIA MEROLA AL VETRIOLO CONTRO IL SINDACO TOMMASO SGUEGLIA*** “””Hai tramato, macchinato e cospirato alle spalle di coloro che erano i tuoi fedeli!
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L’intervento del primo eletto alle ultime amministrative del 2013 è davvero duro nei confronti del sindaco di Caiazzo durante la seduta di Consiglio Comunale: “Oggi assistiamo ad un doppio tradimento, quello dei valori umani di chi aveva tanta fiducia, da riuscire a porgere le spalle a chi alla prima utile come Bruto ha inflitto la pugnalata mortale, con la complicità di chi lo sostenuto con accordi stipulati di nascosto…”
Riportiamo integralmente l’intervento dell’ex assessore comunale Patrizia Merola durante la seduta di Consiglio Comunale svoltasi l’altro ieri. Merola, prima eletta alle amministrative, va giù durissima nei confronti del sindaco Tommaso Sgueglia e della sua nuova Giunta Municipale. Ecco le sue parole.
“””Cari cittadini ed amministratori, oggi stiamo scrivendo una delle pagine più deprimente della politica caiatina, e che sicuramente, come piace tanto a qualcuno, verrà riportata nell’Almanacco locale. Non vi nascondo che questa vicenda mi ha turbata molto, e l’unica parola che mi viene in mente per descriverla è tradimento, di chi tramato, macchinato e cospirato, alle spalle di quelli che erano i suoi fedeli, di coloro che hanno sostenuto la lista spendendosi in una lunga campagna elettorale, per consentire, all’artefice di tale opera, di sedere sugli alti scanni di questo pubblico Consesso. Oggi assistiamo ad un doppio tradimento, quello dei valori umani di chi aveva tanta fiducia, da riuscire a porgere le spalle a chi alla prima utile come Bruto ha inflitto la pugnalata mortale, con la complicità di chi lo sostenuto con accordi stipulati di nascosto, senza avere il coraggio di affrontare a pieno viso quelli che fino ad un attimo prima, per senso di responsabilità e di rispetto per il ruolo che gli hanno conferito i cittadini, non avevano fatto mancare il numero legale per le ultime due giunte, pur sapendo che avrebbero ricevuto il ben servito di li a qualche giorno. Un buon padre di famiglia non spoglia mai un figlio per vestirne un altro, ma trova la giusta soluzione per mantenerli entrambi caldi. Non vi è stato un benché minimo sforzo per trovare una soluzione a quella che nell’ immaginario del primo cittadino è stata definita crisi. Ma probabilmente non si aspettava altro. Siamo stati messi sul fatto compiuto, ed allorché si è raggiunta la decisione, ci siamo sentiti addurre spiegazioni assolutamente inconcepibili ed inaccettabili, che rilevano solo un malessere interiore che è stato anteposto al bene comune ed al consenso elettorale. Pertanto, il tradimento da personale è divenuto anche politico, di chi utilizzando i consensi elettorali dei candidati della propria lista, in un disegno macchinoso, una volta raggiunto lo scopo, li ha scalciati nella speranza vana di divenire l’unico attore incontrastato del teatrino amministrativo, contravvenendo all’Espressione Popolare manifestata nelle ultime elezioni amministrative. La nostra Costituzione, cui il primo cittadino ha prestato giuramento di fedeltà, e cui è ispirato l’intero Ordinamento Italiano, all’art. 1 sancisce a chiari lettere: “…..La sovranità appartiene al popolo….” . Sovranità che si esprime attraverso il voto di cui all’art 48 della Costituzione. Tali determinazioni sono la colonna portante del nostro Ordinamento che non a caso, il legislatore, ha posto al primo articolo della Carta Costituzionale. A Caiazzo si è profanata e stravolta la VOLONTÀ POPOLARE, i cittadini evidentemente per qualcuno, hanno rappresentato un utile veicolo per raggiungere l’obiettivo e sedersi a capo della Pubblica Assise come appagamento personale. Noi abbiamo dimostrato di non essere legati alla poltrona, differentemente da altri che hanno rinnegato i propri principi ed i propri valori. Cittadini sentitevi traditi ed usati come noi, da chi non si è fatto scrupolo a sovvertire la vostra espressione di voto. Ringrazio il Sindaco e quanti siedono con lui, perché hanno dato un valido insegnamento alle future generazioni, di come si sfrutta l’apporto personale ed elettorale degli individui per poi rinnegarli alla prima utile. Questa non è democrazia, questo non è rispetto dei cittadini, questo non è rispetto della dignità personale di chi non si è mai risparmiato, come ben sa il nostro benemerito primo cittadino. Questa è la mortificazione dell’essere umano e la MORTE DELLA DEMOCRAZIA.”””
Patrizia Merola
QUANDO UN MEROLA MOLTO PIÙ FAMOSO GRIDAVA “TRADIMENTO!!!”
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