Teano. Detenuto ai domiciliari per lite coniugale ricoverato con vistose ferite ai polsi
E’ un mistero il ritrovamento, in un lago di sangue,
di un 45enne sidicino, con ferite da taglio ai polsi.
L’uomo era riverso sul pavimento di casa al momento dell’intervento dei soccorsi.
Tuttavia, Erminio M., 45enne della frazione Pugliano, ha subito spiegato che non aveva in alcun modo tentato il suicidio.
Così, al pronto soccorso, l’episodio è stato catalogato come incidente domestico.
Ma il fatto è finito ugualmente all’attenzione dei carabinieri perché la persona, trasportata e ricoverata l’altra notte in fin di vita all’ospedale di Sessa Aurunca, è la stessa che appena una settimana fa rimediò la misura degli arresti domiciliari, con l’accusa di aver accoltellato la sua ex, una giovane residente nella città di Vitulazio, nel folle tentativo di riallacciare una relazione sentimentale.
Si apre così una nuova pagina di giallo sul 45enne Erminio M. che ha appena rischiato la vita, e una settimana fa di perdere la liberà, per essersi follemente invaghito un’avvenente rumena molto più giovane di lui, pare abbia appena 20 anni.
E sembrerebbe anche che per lei, quasi come fosse sempre San Valentino, non abbia mai badato a spese, al punto da aver risucchiato dal conto in banca oltre diecimila ero.
Una storia d’amore sbagliata, con ricadute pesanti sull’uomo, l’amante bruciato, per il quale però si è appena aperto uno spiraglio.
Infatti, su istanza del suo legale di fiducia, il penalista Ciro Balbo di Teano, i giudici hanno modificato la misura dei domiciliari, in semplice obbligo di dimora. E poteva andare anche meglio.
Ma il tutto è teso ad evitare che all’amante deluso possa venire in mente, per qualsiasi ragione, di raggiungere Vitulazio.
Un clima ben diverso da quello in cui, il giorno dei fatti, i carabinieri della locale Stazione prelevarono Erminio M. direttamente sotto la casa della donna.
Ma i militari non erano intervenuti sul posto nonostante fosse in corso una lite furibonda e stesse succedendo l’inferno nell’appartamento.
Erano intervenuti per eseguire un’ordinanza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Già, perché la donna contesa, oggetto di avances, aveva provveduto a denunciare in precedenza l’aspirante fidanzato focoso, per minacce e lesioni.
Il sidicino negò tutto, ma i giudici non lo credettero quando disse che non si sarebbe mai sognato di sfiorare, nemmeno con un dito, la persona amata.
E la ferita alla gamba?
La giustificazione fu quella che la stessa rumena si era procurata l’abrasione tirando via dalla tasca un coltello.
Del resto anche per lui armeggiare con i coltelli da cucina pare essere una prerogativa, se è vero che non ha tentato di suicidarsi ma si è ferito per pura distrazione.
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