Campania, elezioni regionali. Candidature: troppo dubbi, pochissime certezze
Più si avvicina la scadenza elettorale di primavera,
più gli elettori ancora intenzionati a recarsi alle urne hanno l’impressione che i due maggiori partiti interessati alla leadership regionale -Pd e Forza Italia- stiano prodigandosi nell’autolesionismo, avendo adottato comportamenti strategie affatto condivisibili.
Il Pd e le primarie: è diventata una barzelletta!
Da dicembre è un rimandare continuo perchè, si dice, nessuno dei vertici vuole candidare alla presidenza Vincenzo De Luca o Andrea Cozzolino che, qualora dovessero vincere, non sarebbero “gestibili” da Roma.
Sicché l’entourage di Matteo Renzi candida alla presidenza del centro sinistra il Ministro della Giustizia Andrea Orlando: evenienza che, dicono, farebbe sostenere il centro sinistra anche da parte del Ncd e dell’Udc, nel contesto dell’ipotizzata “Area Popolare” di centro.
In provincia di Caserta è tutto in alto mare.
Il Pd candiderà quasi sicuramente Gennaro Oliviero, dandogli asilo, visto che il “suo” partito socialista non ha più forza per farlo eleggere nuovamente alla Regione.
Per un Oliviero che arriva, un Cappello – Vincenzo, sindaco di Piedimonte Matese- saluta, sicché l’Alto Casertano nel Pd non avrà rappresentanti.
Forza Italia da tempo avrebbe completato la lista in provincia di Caserta, ma il comportamento ritenuto non lineare della consigliera regionale uscente Daniela Nugnes, avrebbe scombussolato un po’ tutti, ma in particolare Angelo Di Costanzo, che sperava di rientrare in Consiglio regionale grazie alle sue dimissioni, si dice promesse a maggio e negate a dicembre.
Deluso dal partito, che non sarebbe riuscito ad imporre alla Nugnes di mantenere la promessa, Angelo Di Costanzo sarebbe molto “corteggiato” da altri movimenti politici.
Il posto sicuro alla Regione per Forza Italia è garantito solo ed esclusivamente per Gianpiero Zinzi, per il quale il partito si spenderà fino alla fine.
Anche Domenico Ventriglia, uscente, dovrà sudare le canoniche sette camicie e la “fluidità finanziaria” ovvero affrontare una campagna elettorale in scioltezza, non può bastare da sola.
Oltre Zinzi, Ventriglia e Nugnes, con Forza Italia dovrebbero schierarsi anche Lucrezia Cicia e Giuseppe Greco, per il capoluogo.
Resterebbero così due “caselle”, che potrebbero essere appannaggio di Angelo Di Costanzo e da Marco Ricci, consigliere comunale di Capua, ma oltre la candidatura si prospetterebbe una battaglia aspra per agguantare i due posti previsti, uno diretto e l’altro con i resti.
Nella lista “per Caldoro” dovrebbero trovare agevolmente posto l’uscente Massimo Grimaldi, il sindaco di Castel Morrone, Pietro Riello, e il sindaco di Pontelatone, Antonio Carusone, mentre è dubbia la posizione di Pasquale Corvino, in precedenza dato per candidato con il Nuovo Centro Destra.
Non avrebbe perduto tutte le speranze di una candidatura regionale l’assessore provinciale ed ex sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, qualora davvero in Forza Italia Di Costanzo dovesse fare un passo indietro, mentre la nuova maggioranza comunale sarebbe pronta e compatta a sostenere il Pd e Gennaro Oliviero, candidato della famiglia “Sibillo”, appoggiato anche dal vicesindaco di Castel di Sasso Domenico Ragozzino.
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