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Nel quinquennio di riferimento l’Asl «più spendacciona» è risultata quella di Napoli 3 Sud con 14 milioni e 682.742 euro (una media di 12,61 euro ad abitante) seguita da Caserta con 13 milioni e 855.781 euro (una media di 15,30 euro ad abitante) e Salerno con 12.656.092 euro e una media pro capite di 11,58 euro. L’Asl «più virtuosa» ma non solo in Campania, in tutto il Centro-Sud, è la Napoli 1 Centro dove il mantenimento dei cani senza padrone è costato solo 3,92 euro a persona ovvero 3.829.359 euro il dato complessivo…
Se permettete parliamo di Fido: in cinque anni, dal 2007 al 2011, la Regione Campania ha trasferito alle sette Asl di competenza sul territorio 66 milioni e 740.074 euro per il mantenimento dei cani randagi. Una cifra spropositata che sfiora i cento milioni di euro se si tiene conto anche delle spese sostenute negli ultimi tre anni. Nel quinquennio di riferimento l’Asl «più spendacciona» è risultata quella di Napoli 3 Sud con 14 milioni e 682.742 euro (una media di 12,61 euro ad abitante) seguita da Caserta con 13 milioni e 855.781 euro (una media di 15,30 euro ad abitante) e Salerno con 12.656.092 euro e una media pro capite di 11,58 euro. L’Asl «più virtuosa» ma non solo in Campania, in tutto il Centro-Sud, è la Napoli 1 Centro dove il mantenimento dei cani senza padrone è costato solo 3,92 euro a persona (3.829.359 euro il dato complessivo). Analizzando ancora di più nel dettaglio il coefficiente di spesa annuale, risulta che ogni abitante di Napoli ha contribuito con appena 0,70 euro al mantenimento dei randagi nei canili. Il costo medio per cittadino campano è pari a 2,50 euro. Altro dato significativo: i cani «reclusi» a Napoli sono 590, a fronte dei circa ventimila nel resto della regione. Lo studio dettagliato del fenomeno randagismo in Campania a cura di Gaetano Oliva, docente del dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università “Federico II” di Napoli, è stato al centro della tavola rotonda “L’esperienza della Regione Campania in materia di gestione di popolazioni animali domestiche, sinantrope e selvatiche con il modello della coessenzialità tra Enti” che si è svolta il 14 gennaio a Napoli, sotto l’egida organizzativa della Regione Campania. «Mantenere un cane in un canile costa oggi per l’intero arco della sua vita non meno di 15 mila euro – spiega Vincenzo Caputo, direttore del Centro di Riferimento Regionale di Igiene Urbana Veterinaria (Criuv) , istituito dalla giunta regionale nel 2009 – è opportuno allora proporre un modello di “canile dinamico” che tuteli il benessere animale garantendo il maggior risparmio economico per la collettività». Per “canile dinamico” s’intende non un canile in cui i randagi vengono ammassati per essere ammazzati ma un punto di servizio in cui agevolare le pratiche di adozione. «È in via di completamento – riprende Caputo – un progetto regionale di sterilizzazione dei cani ricoverati nei canili. Ma non solo, è importante prevedere premialità per i veterinari che iscrivono il maggior numero di cani all’anagrafe canina lavorando d’intesa con i sindaci. Il randagismo si può mettere sotto controllo». Evitando spese stratosferiche.
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Original article: IL BLUFF DELLA LOTTA AL RANDAGISMO DELLA REGIONE CAMPANIA. Dal 2007 al 2011 buttati al vento 66 milioni di euro!.
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