Rocca d’Evandro. Lavoro? speranze riposte sui cinesi, ovvero sull’autogestione!
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Arrivano i cinesi pronti ad investire nell’apparato industriale dell’indotto auto,
con particolare riguardo alla componentistica Fiat.
Il caso più rappresentativo viene dal gruppo Johnson Controls, la multinazionale statunitense che vanta uno stabilimento anche a Rocca d’Evandro con circa 180 dipendenti.
Mentre nel Nord (particolarmente nel sito di Grugliasco) l’azienda dichiara esuberi per un terzo del personale, a Sud (nel casertano) le sue quotazioni sono in rialzo per l’ultimo affidamento delle produzioni dei pannelli della nuova Giulia che viene realizzata nello stabilimento di Cassino.
Per ultimo, sembra che lo stabilimento di Rocca d’Evandro possa rientrare anche all’interno di un possibile partenariato con il gruppo cinese Yanfeng, considerato colosso internazionale nel settore degli interni-auto.
Ad alimentare le speranze è la visita che una delegazione dei dirigenti di Yanfeng effettueranno in loco per l’intera giornata di giovedì, per quello che viene considerato un banco di prova significativo sull’esito di una trattativa già avviata lo scorso anno.
Il fatto è che sul destino della fabbrica di Rocca d’Evandro finora sono circolate solo indiscrezioni o voci incontrollate.
Da giovedì, invece, si potrebbe realizzare un riscontro certo sull’eventuale vendita dell’insediamento, per un passaggio di proprietà che viene ritenuto non di poco conto pure rispetto alla realizzazione di una joint venture a carattere internazionale tra la stessa JC ed i cinesi.
Tutte condizioni che a Rocca d’Evandro vengono rispettate per ora attraverso il ricorso ai contratti di solidarietà ma che per il futuro potrebbero incontrare sbocchi e soluzioni migliori grazie ad un incremento delle commesse.
Ben diverso è invece il clima che si respira alla Johnson Controls di Grugliasco, in Piemonte, dove mancano le commesse e risultano in esubero 50 dei 132 dipendenti.
Intanto, sempre nel settore dell’indotto auto, ha registrati significativi consensi anche a Caserta l’ultima iniziativa intrapresa dai 32 lavoratori dell’ex Vtm, azienda della Fiat di Minturno che non si sono rassegnati alla chiusura della fabbrica.
Hanno infatti avviato una nuova attività imprenditoriale nel comparto della verniciatura attraverso la costituzione di una cooperativa.
In questo modo hanno inteso testimoniare come, in tempi di crisi e di rassegnazione, lo spirito di sacrificio può consentire approdi migliori; vale la pena sottolineare che per riaprire i battenti hanno messo a disposizione finanche parte del loro salario configurando un modello valido dal punto di vista progettuale già apprezzato e sperimentato con fortuna in altre parti del Nord Italia.
Un indirizzo che non sarebbe sbagliato seguire nel casertano dove mancano le occasioni e le opportunità per trovare nuovi posti di lavoro.
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