Caiazzo. Comune, esecutivo ‘in gonnella’: ore cruciali per il sindaco Sgueglia
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Resterà comunque vice sindaco Stefano Giaquinto ovvero Sgueglia non revocherà tale delega?
Potrebbe essere questa la “chiave di volta”, oltre che “di svolta”, tentata dal primo cittadino per costituire un nuovo gruppo consiliare di maggioranza, giustappunto denominato “Caiazzo per il bene comune” (e ti pareva?!? chi aveva detto club “della quaglia”?) e costituire quindi a strettissimo giro un nuovo esecutivo, essenziale per evitare la paralisi.
Checché se ne possa pensare, dopo tante critiche e contestazioni, rivolte in particolare al sindaco, la nuova
maggioranza nascerebbe proprio dall’intesa con Tommaso Sgueglia di Giovanni Mastroiani, presidente del Consiglio ormai “ex”, e di tutti i componenti dei due gruppi di minoranza (“Progetto Caiazzo” e “Passione per Caiazzo”), pronti a sacrificarne denominazioni, storie e rispettive basi -pare neanche interpellate- nel nome non certo delle poltrone (e ti pareva?!) ma di un “bene comune” che comporterebbe (il condizionale resta d’obbligo anche se ormai i giochi sembrano fatti) il passaggio all’opposizione proprio dei consiglieri più votati: Patrizia Merola, Antonio Di Sorbo, Antonio Ponsillo e lo stesso ex sindaco Stefano Giaquinto, che, rifuggendo da qualunque lusinga e restando davvero “Uniti per Caiazzo” oltre a dimostrarsi coerenti e credibili nei confronti della pubblica opinione, cioè dei futuri elettori, potrebbero rappresentare la spina nel fianco, a stretto giro fatale, per un esecutivo, per voce di popolo, nato “sull’inciucio” ovvero su basi di argilla.
Chi vivrà vedrà.
Certo è che, grazie a tanti salti di quaglia, almeno inizialmente Sgueglia potrà contare su una maggioranza numericamente superiore, in quanto composta, rispetto agli attuali sei contro cinque, da sette elementi su undici (Giovanni Mastroianni, Antimo Cerreto, Ella Sibillo, Rosa De Filio, Arianna Ponsillo e Rosa De Rosa, ma è pur vero che, fermo restando il decisamente superiore apporto “elettorale” a suo tempo assicurato dai superstiti del gruppo “Uniti per Caiazzo, in certi casi la qualità conta molto più della quantità e soprattutto, come ammonisce la saggezza degli antichi adagi, “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”, in particolare dei trasformisti.
Evidentemente consapevole, almeno in parte, dei rischi cui potrebbe andare incontro, Sgueglia avrebbe già programmato per lunedì sera un ultimo incontro coi “non allineati” per proporre anche a loro la storia (che tanto ricorda quella di un certo Renzi e delle sue discutibilissime “manovre” non suffragate dal voto popolare) delle larghe intese per il bene comune, concepibile solo previo azzeramento dell’esecutivo.
Il tutto a beneficio dei neo assessori Giovanni Mastroianni, Rosa De Rosa, Arianna Ponsillo e Rosetta De Filio, mentre Antimo Cerreto potrebbe accontentarsi della presidenza del Consiglio, carica dallo stesso sempre sminuita o definita inutile, sempre che Giaquinto non liberi seduta stante la più ambita poltrona di “alter ego”, inusitata e certo più gratificante anche per i locali post comunisti.
Dopo di che, secondo esperti, la marcia potrebbe rivelarsi tutta in salita per la nuova amministrazione e per gli stessi contribuenti, ma, come sempre, il condizionale è d’obbligo: ai posteri l’ardua sentenza.
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