Caiazzo. Signore sugli scudi con la corale ‘U cor e Mammà’ contro la violenza sulle donne

 Donne, mamme, mogli, mettendo insieme storie, vite ed esperienze diverse,

hanno formato un gruppo solido, unito ed armonioso: “U Cor e Mammà”, che ha saputo scrivere e regalare alla comunità una straordinaria serata di musica, arte e poesia per ricordare le vittime della violenza di genere e condannare ogni forma di abuso e prevaricazione.Il gruppo corale “u’Còr e Mammà” è nato spontaneamente, quasi per gioco, circa dieci anni or sono, nell’ambito della parrocchia “San Nicola de Figulis” per celebrare i canti natalizi.

Nell’autunno dello scorso anno si è presentato per la prima volta al di fuori dei confini della parrocchia con un toccante omaggio musicale a Pino Daniele.

Nel corso della serata furono raccolti circa mille euro destinati all’acquisto di strumentazione chirurgica per l’Ospedale pediatrico “Santobono” di Napoli.

Il gruppo cresce, mese dopo mese, prova dopo prova, nota dopo nota, fino a raggiungere la consapevolezza di poter “osare” e toccare un tema, purtroppo, di grande attualità come quello della violenza sulle donne, proprio perché così delicato e tragico, non scevro da rischi per essere affrontato e rappresentato in una serata musicale.

Sabato 26 novembre, invece, nel piccolo teatro di Palazzo Mazziotti “U Cor e Mammà” ha saputo magistralmente spaziare dalla musica alla rappresentazione teatrale, alla danza, alla poesia, suscitando emozioni forti, arrivando a toccare le corde più sensibili dell’animo del numerosissimo pubblico presente, che si è piacevolmente lasciato scaldare il cuore dalle voci e dalle melodie.

Sono stati eseguiti brani musicali di grande significato, per citarne alcuni: “Quello che le donne non dicono” scritta da Enrico Ruggeri e interpretata da Fiorella Mannoia, dove ogni verso spiega come le donne possono sembrare un universo difficile e complicato, ma semplici e dolci se amate e rispettate; “Però mi vuole bene” del Quartetto Cetra, brano di denuncia, il cui titolo viene spesso utilizzato per sottolineare il tentativo di giustificazione della violenza stessa, è stato rappresentato in modo simpatico e armonioso dalla corale caiatina, che si è divisa in due gruppi, disposti uno di fronte all’altro, quasi a rappresentare la lotta interiore della donna maltrattata che tenta fino alla fine di dare una giustificazione al comportamento violento del partner; “l’Amore rubato” di Luca Barbarossa, testo molto crudo che racconta la violenza sessuale; “La donna cannone” di Francesco De Gregori, che narra la fuga dalla disperazione della circense innamorata a cui è impedito di amare perché le regole del circo non lo permettono.

Ai brani musicali si sono alternati momenti di poesia e prosa: uno su tutti il toccante racconto dell’amore “violento e malato” di Giorgio per Valentina.

Una serata di riflessione, diversa ma completa, nel corso della quale, con semplicità e grande sensibilità, queste donne, queste mamme, ciascuna con voce differente, ognuna con il proprio ruolo, legate l’una all’altra, in coro, hanno saputo emozionare i presenti, condannando con forza una delle pratiche più meschine perpetrata nei confronti del genere femminile: la prevaricazione, la sottomissione, l’abuso, la violenza, nelle sue varie forme.

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